Tassa parcheggi, Arengo e Saba comparsi davanti al Tar per la prima udienza

Al cospetto del Tribunale amministrativo regionale,  mercoledì scorso, sono comparsi i rappresentanti della Saba e i legali dell’Arengo per la questione dell’ormai famoso canone concessorio-ricognitorio (ribattezzato nel caso specifico anche tassa sui parcheggi) a seguito del ricorso presentato dalla società che gestisce la sosta in città per richiedere l’annullamento della delibera di consiglio comunale con cui la tassa è stata istituita, nel 2016, e per evitare, quindi, il pagamento dei circa 270 mila euro annui richiesti dall’ente. In subordine, la Saba ha anche chiesto la sospensiva, ovvero il congelamento della tassa nel frattempo che i giudici amministrativi esamineranno il caso per esprimersi nel merito. E proprio sulla sospensiva il Tar dovrebbe ufficializzare una decisione a brevissimo termine. Ma è chiaro che il caso del canone concessorio e il relativo ricorso rappresentano, di fatto, il primo passaggio di un muro contro muro tra l’Arengo e la Saba per definire anche i futuri rapporti e un ragionamento più ampio su tutta la convenzione.

 

E’ evidente che il ricorso sul canone concessorio rappresenti, comunque, un grimaldello per riaprire tutta la partita della questione sosta in città. Qualora il Tar desse ragione all’Arengo, la Saba trovandosi a dover pagare un canone di 270 mila euro ogni anno potrebbe subito rivendicare il riequilibrio del piano economico-finanziario della convenzione e, quindi, richiedere la realizzazione di tutti i posti blu previsti dall’accordo. In caso contrario, in ogni caso, sarebbe l’Amministrazione comunale – come già anticipato in un precedente confronto – a richiedere tutta la documentazione relativa alla convenzione per verificare nel dettaglio il piano economico e valutare anche la strada di una eventuale rivisitazione della convenzione stessa facendo leva anche – secondo quanto starebbe pensando l’Arengo – su quella che potrebbe essere una carenza dell’accordo con la Saba per quel che riguarda l’aspetto del rischio d’impresa. Difficile capire, in questo momento, come evolverà la situazione, ma si può di certo dire che con la prima udienza davanti al Tar si apre tutto un percorso che condurrà inevitabilmente le parti – comunque vada – a rimettere tutte le carte in tavola e far valere ciascuna le proprie ragioni. Ma bisognerà capire se si troverà poi una mediazione o si arriverà ad un vero e proprio scontro. Come detto, l’udienza risultava calendarizzata dal Tribunale amministrativo regionale proprio per la mattinata di mercoledì scorso e così le parti in causa sono state sentite sulla questione, ciascuna sostenendo la propria tesi. Con l’Arengo, ovviamente, a motivare la legittimità del provvedimento adottato e la Saba, come detto, a richiederne l’annullamento o, nell’immediato, la sospensiva.

 

ercussioni in termini pratici.

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