La battaglia sull’autovelox a Monticelli, che nel corso degli anni ha fatto strage di automobilisti ascolani, dal punto di vista sanzionatorio, continua. E gli stessi utenti della strada che avevano già richiesto una disattivazione del rilevatore di velocità (in un tratto che ha fatto registrare 8 incidenti in cinque anni, ovvero 1,6 all’anno) adesso chiedono un sopralluogo-confronto dei tecnici regionali per verificare la correttezza della segnaletica stradale a fronte del pericolo causato dai parapetti che, nel tratto in questione risultano divelti. Dopo aver, nel frattempo, hanno interessato con esposti anche la Procura della Repubblica proprio sulla legittimità di quell’autovelox, così come di quello posizionato sulla strada 237 bis in direzione Roccafluvione (con nessun incidente registrato in cinque anni). Diversi i motivi che hanno portato alcuni automobilisti ascolani a muoversi per la disinstallazione dell’autovelox a Monticelli, così come quello sulla strada per Roccafluvione. Tra le vari motivazioni, il riscontro richiesto proprio dalla direttiva Minniti che prevede l’utilizzo di sistemi di rilevazione della velocità supportato dai dati dettagliati, incluse le cause dei sinistri, relativi agli ultimi cinque anni. Dati che, su recente risposta alla richiesta formale di un cittadino, sono risultati rispettivamente 5 per il tratto di Salaria a Monticelli e nessuno sulla 237 bis con riferimento al quinquennio fino al 2017. Ma l’altro motivo per cui ora gli automobilisti richiedono un confronto e un sopralluogo dei tecnici regionali (visto che proprio la Regione da dicembre è proprietaria del tratto della Salaria dove c’è l’autovelox) sulla base anche di verificare alcune presunte anomalie sul tratto stradale legate anche alla sicurezza. Per verificare tutta la questione, anche in considerazione dei dati sugli incidenti stradali relativi ai tratti stradali in questione e anche dei pareri forniti al momento dell’attivazione dell’autovelox a Monticelli, qualcuno degli automobilisti in rivolta ha presentato anche esposti alla Procura, affinché si possa chiarire se quell’autovelox, anche sulla base delle normative in materia, tra cui la direttiva Minniti, sia legittimato o meno a stare lì.