C5C46FB1-0E4E-4D5E-BCCD-F57B616E4F62Massimo Caggiano, dopo la mostra La Stanza Segreta a cura di Vittorio Sgarbi, tenutasi a Gualdo Tadino (PG) dal maggio 2019 a gennaio 2020, propone un’altra esposizione-evento di opere della sua collezione dedicata all’amore per la vita di Gesù qui in terra tra noi. Questo evento consentirà al pubblico di ammirare una selezione di opere, che rientrano nella Collezione Massimo Caggiano, una delle raccolte d’arte contemporanea più significative e rappresentative soprattutto per l’Italia (ma non solo) degli ultimi trent’anni di pittura e scultura d’immagine, sia per la qualità delle opere scelte sia per l’ampiezza del panorama artistico, anche internazionale, che vi è documentato. La mostra, promossa dall’Amministrazione Comunale della città di Ascoli Piceno grazie al Sindaco Marco Fioravanti e all’assessore alla cultura Donatella Ferretti, e grazie alla partecipazione della Fondazione Carisap nella figura del suo Presidente Angelo Davide Galeati, è a cura dello stesso Massimo Caggiano, con testimonianze in catalogo di testi che esprimono tre prospettive con cui leggere la parabola umano-divina del Cristo: il “Sentire” cristiano di  Monsignore Leonardo Sapienza, il “Sentire” filosofico del Presidente Marcello Pera e il “Sentire” artistico del critico d’arte Cesare Biasini Selvaggi. L’esposizione sarà inaugurata sabato 19 giugno, alle ore 18.30 presso la Sala Cola dell’Amatrice. La mostra è accompagnata da un catalogo e sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 16 alle ore 19

«La città di Ascoli Piceno è lieta di ospitare Massimo Caggiano e la sua mostra “Il cammino di Gesù tra noi”» ha dichiarato il Sindaco Marco Fioravanti. «Uno straordinario progetto espositivo, fondato su quel legame tra fede e arte tornato ancor più attuale in questo periodo di profonda emergenza sanitaria e sociale. Un connubio che in tanti hanno riscoperto durante la pandemia, e che emerge con forza dalle splendide opere degli artisti coinvolti».
All’inaugurazione parteciperà anche l’Assessore alla Cultura Donatella Ferretti: «La mostra coinvolge e trascina lo spettatore in un vortice di emozioni e sensazioni: amore e passione, purezza e tenerezza, ricerca della quotidianità e spirito di fratellanza. Attraverso la mostra curata da Massimo Caggiano si potrà ripercorrere il valore della dignità umana, che è conoscenza e scoperta della propria anima e del proprio Io». 

 

Il collezionista
Per tutta la vita Massimo Caggiano (Salerno, 1958) ha cercato opere d’arte dei maestri figurativi contemporanei internazionali. L’amore per la Bellezza lo ha sempre mosso, in maniera frenetica e infaticabile, verso l’acquisto di dipinti, disegni, tecniche miste, sculture, pezzo per pezzo, sulla base di precisi rimandi tematici, stilistici, cromatici, ma anche sentimentali, e sulla base di una precisa possibilità di collocazione nelle sue dimore o nel luogo del suo lavoro. Iniziata all’età di trent’anni (nel 2018 ha compiuto trent’anni di collezionismo ininterrotto) attraverso la frequentazione del Centro di Cultura Ausoni di Roma diretto da Italo Mussa, la sua è una raccolta specializzata, in quanto è composta da centinaia di opere di circa cento artisti, tutti conosciuti personalmente. Presenta caratteri di unicità in quanto l’acquisizione delle opere si è determinata lungo un percorso di esposizioni di cui, spesso, Caggiano è stato tra gli organizzatori. Noto per aver fondato nel 1990 la galleria Il Polittico di Roma e per aver sostenuto i movimenti della Pittura Colta e dell’Anacronismo – confermandosi come un importante punto di riferimento per gli artisti figurativi contemporanei –, numerose sono state le sue esperienze internazionali (con pittori e scultori inglesi, spagnoli, tedeschi, statunitensi), e continui i confronti culturali legati a grandi rassegne d’arte, come la Biennale di Venezia e la Quadriennale romana (alcune delle opere della Collezione sono state esposte per la prima volta in queste manifestazioni). «Ho sempre desiderato –dichiara Massimo Caggiano – e scelto opere che mi trasmettessero emozioni positive e che mi parlassero. Non interpreto le opere e non penso a cosa l’artista voglia dire nella sua opera: ho soltanto il desiderio di accostare le opere in maniera che le figure di un dipinto o di una scultura possano dialogare tra loro. Sono le opere che parlano a me comunicandomi, anche a distanza di anni, sempre le stesse emozioni … sono sempre amate».

 

La mostra
Questo progetto espositivo vuole essere testimonianza dell’amore e la vicinanza di Gesù alla mia persona e dell’abbraccio quotidiano del Padre che ricevo tramite Lui. Desideravo da anni poter realizzare una mostra che potesse essere testimonianza della vita di Gesù tra noi ed ho colto nel momento del fermo forzato, dovuto alla pandemia, un’occasione per invitare e sollecitare più artisti a realizzare opere su momenti per me significativi della vita di Gesù. 

 

Le opere inedite si sono aggiunte ad altre a tema che ho collezionato nel corso degli anni.
Le opere sono state realizzate da 20 artisti a partire da un dipinto dell’Annunciazione dell’artista argentina Lily Salvo fino ad un dipinto dell’Ascensione dell’artista spagnolo Carlos Forns Bada.
Dal 19 giugno fino al 31 agosto 2021, la Sala Cola dell’Amatrice ospiterà  31 capolavori a firma di alcuni dei più importanti nomi del ritorno della pittura e della scultura di figurazione nella più recente storia dell’arte italiana e internazionale dagli anni Ottanta del XX secolo sino ad oggi. Nel percorso espositivo, che segue i momenti di vita di Gesù, gli artisti presenti con le loro opere sono:
Salvatore Alessi, Baccio Maria Bacci, Carlo Bertocci, Eleonora Ciroli, Paolo dell’Aquila, Stefano Di Stasio, Angelo Fabbri, Stefania Fabrizi, Carlos Forns Bada, Paola Gandolfi, John Kirby, Jan Knap, Alberto Mingotti, Don César Alejandro Pluchinotta, Lithian Ricci, Salvo Russo, Lily Salvo, Livio Scarpella, Giovanni Stefanon e Giovanni Pietro Stella.
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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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