“In un anno complessissimo e difficile la Regione fa una manovra espansiva, importante, per 140 mln di euro. Cifra che si aggiunge ai 25,5 mln che avevamo già messo in campo e che sarà destinata ad interventi per il sociale, i fragili, le infrastrutture e le imprese”. E’ quanto dichiara l’assessore regionale al Bilancio, Guido Castelli, all’indomani dell’approvazione dell’atto di assestamento durante la seduta del Consiglio regionale. “Una manovra particolarmente convincente – continua Castelli – perché mette mano, in particolare, ad alcune questioni di rilevanza sociale molto importante. Mi riferisco agli aspetti relativi alla necessità di sostenere i cosiddetti enti gestori del sociale e del sociosanitario. C’è stato un primo stanziamento importante di 5,2 mln e arriveranno altre risorse e un’ulteriore programmazione. C’è poi un importante investimento complessivo di quasi 8 mln di euro per il sociale, per i meno abbienti, per la fragilità. Quest’ultimo, in particolare, è uno che rende giustizia a circa 415 disabili titolari di progetti di vita indipendente che richiedevano finanziamenti per completare il loro sistema di assistenza. Inoltre, siamo riusciti a garantire risorse necessarie al completamento di alcuni progetti infrastrutturali importanti che pure richiedevano ulteriore concorso finanziario: il riferimento è al nuovo INRCA per circa 5 mln; 6,8 mln invece per l’Ospedale di Fermo, e c’è un ulteriore investimento importante che riguarda il Lungomare nord di Ancona con ulteriori 3,5 mln”. “Anche per le attività di impresa – prosegue Castelli – mettiamo in campo 6 mln per la patrimonializzazione delle aziende marchigiane; circa 3,5 mln per la tutela del credito e 3,2 mln per il sostegno alla continuità d’impresa, riferita a chi ha mantenuto la forza lavoro nonostante la crisi legata al Covid, senza dover ricorrere alla cassa integrazione e per finire altri ristori per circa 5 mln a favore delle categorie colpite dalla crisi”. “L’assestamento di ieri – spiega l’assessore al Bilancio – è il terzo intervento che sul piano economico e finanziario viene operato dalla Giunta regionale rispetto all’esercizio 2021. Terzo intervento perché già a giugno, il Consiglio regionale, su indicazione della Giunta, aveva disposto una prima variazione per 4,5 mln e successivamente a luglio un’ulteriore grande variazione di 21 mln. Quindi, complessivamente, l’intervento correttivo sul 2021 è stato pari a 139+21+4,5 mln di euro. “Le risorse disposte sono poi state modulate tra le annualità 2021, 2022 e 2023, secondo una scansione che riguarda 77 mln per il 2021, 30 mln per il 2022 e 32 mln per il 2023. Si tratta, dunque, della manovra di chiusura dell’esercizio finanziario 2021, che apre ad una prima serie di prenotazioni di spese per il 2022/2023, in maniera tale da determinare continuità con quelli che sono gli atti di programmazione di bilancio, da avviare a breve”. “Abbiamo preferito – dice Castelli – agire attraverso interventi plurimi e modulati di correzione del nostro bilancio, perché sostanzialmente abbiamo avuto la necessità di curare con particolare scrupolo e diligenza i conti della Regione in riferimento alla insufficiente copertura da parte dello Stato nazionale dei fondi necessari per affrontare il Covid nel 2021. Abbiamo infatti fatto dei conti, che abbiamo monitorato correttamente e costantemente e abbiamo visto che il Covid nel 2021 ha imposto un sovraccosto di circa 146 milioni e appena 44 ci sono stati coperti dallo Stato. Questo significa che il sistema regionale ha dovuto far fronte a questi extra costi con forze tutte interne. Sullo sfondo di questa situazione che fa del 2021 un anno difficilissimo per tutte le Regioni dal punto di vista finanziario, vi è il dibattito che si è aperto a Roma, sulla scorta di alcune osservazioni molto dure della Conferenza Stato Regioni, in base alle quali le Regioni chiedono almeno 2 mld e 200 mln aggiuntivi per far fronte a questi costi. Ma, allo stato, sembra che il Governo sia disposto a darne appena 600 mln. Abbiamo pertanto dovuto gestire la situazione economica in questo contesto così frammentato, difficile e precario, in attesa delle certezze che speriamo avvengano dalla legge di stabilità”.