polizia-municipalePer garantire sempre maggiore sicurezza ad Ascoli, ora l’Arengo punta sempre di più anche sulla tecnologia. E dopo il potenziamento della rete di videosorveglianza, adesso si è anche proceduto all’acquisto di bodycam, ovvero mini-telecamere da portare addosso (apposte sulle divise dei vigili urbani) durante certe tipologie di attività di prevenzione o a garanzia della sicurezza. Uno strumento innovativo che si intende quanto prima attivare utilizzando nel pieno rispetto delle normative sulla privacy e per ben precise attività che ne richiedano l’uso. Ad esempio in casi in cui si verifichino aggressioni, risse, o in operazioni antidroga e altre situazioni. In questa direzione, Ascoli andrà ad affiancarsi a molte altre città italiane (come ad esempio Padova, Lucca, Modena e altre ancora) oltre alle grandi città come Roma e Milano.  Lo specifico progetto messo a punto per la polizia municipale di Ascoli prende corpo grazie al finanziamento ottenuto dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del consiglio dei ministri per una somma complessiva di 200mila euro da destinare ad attività di prevenzione, sperimentazione e contrasto dell’incidentalità e sul fronte alcool e droga. E tra gli altri interventi programmati, c’è anche il ricorso alle bodycam. In pratica, queste micro-telecamere saranno agganciate alla divisa dei vigili per essere utilizzate sia come deterrente che come fattore di protezione per i cittadini e per gli stessi agenti di polizia municipale in caso di attività in flagranza di reato, in particolare casi di aggressioni, di risse o di altre situazioni di pericolo. Ma anche per la repressione di reati legati alla droga. Per l’utilizzo di queste bodycam, così come avviene in tutti gli altri Comuni italiani che le hanno adottate, è prevista anche una specifica rimodulazione del regolamento per la videosorveglianza del territorio comunale. E si definiranno con precisione tutte quelle attività in cui la polizia locale potrà utilizzare questi micro-strumenti di ripresa video per tutelare sia i cittadini che gli stessi agenti. Le micro-camere non potranno essere impiegate per un utilizzo diffuso e continuativo né per semplici violazioni amministrative come un divieto di sosta. E dovranno essere utilizzate, con un preavvertimento degli operatori, in caso di situazioni che possano diventare potenzialmente a rischio o, comunque, sfociare in certe tipologie di reati.

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