Il capoluogo piceno si piazza all’ottavo posto in Italia nella classifica delle città con la Tari più bassa. Ascoli rientra quindi, grazie anche alla riduzione della tassa sui rifiuti approvata per il 2019, nella top ten italiana per la consistenza del balzello richiesto ai cittadini. Il tutto in uno scenario che, come media nazionale, vede un incremento della Tari pari allo 0,9% e al tempo stesso vede la raccolta differenziata ascolana raggiungere, nel maggio scorso, la percentuale del 67,05%. Un risultato ancor più importante se si considera che il dato è calcolato con i nuovi parametri regionali, più restrittivi rispetto a prima.
Grazie al taglio della tassa sui rifiuti, per il 2019, di circa il 3% rispetto al 2018, Ascoli si inserisce, come detto, tra le prime dieci città italiane nelle quali si paga la Tari più bassa. Per la precisione, prendendo i valori assoluti e calcolando come parametro di riferimento la tassa su una casa di 80 metri quadrati con una famiglia di 4 componenti, ecco che al primo posto, per la minore pressione fiscale, si classifica Potenza con una Tari da 133 euro circa. A seguire, si trovano Novara (con 164 euro); Belluno (con 170 euro); Macerata (con 179 euro); Pordenone (con 180 euro); Vercelli (con 183 euro); Brescia (con 184 euro) e, all’ottavo posto a pari merito, Trento e Ascoli (con una Tari da 186 euro) seguite da Verona (189 euro). E per capire il divario tra le prime città e l’ultima classificata, basti pensare che il fanalino di coda è Trapani con una Tari da 540 euro per la stessa tipologia di appartamento e di nucleo familiare. E andando sulle percentuali, mentre in moltissime città si registrano aumenti della tassa sui rifiuti che sfiorano anche il 20%, come a Matera, ad Ascoli si è ridotta la tassa di oltre il 3%. In media, a livello nazionale, si è registrato un rincaro della tassa dell’1,6% come valore medio negli ultimi 5 anni.
Mentre i cittadini ascolani possono dichiarare soddisfatti per il fatto di dover pagare meno dell’anno precedente per la Tari, buone notizie arrivano sul fronte della raccolta differenziata, dove il lavoro finora messo a punto da Ecoinnova in tutta la città, con il nuovo sistema di porta a porta, ha consentito, nello scorso mese di maggio, di andare ad ottenere un incremento della differenziazione dei rifiuti pari al 67,05% (considerando i nuovi parametri regionali di calcolo, più stringenti). Un obiettivo che, un paio d’anni fa, sembrava irraggiungibile, considerando che all’inizio del porta a porta, a gennaio 2017, la raccolta (con i nuovi parametri) era addirittura intorno al 40%. Va dato merito, in tal senso, sia a chi ha organizzato il servizio, sia agli stessi cittadini ascolani che nella stragrande maggioranza hanno collaborato e continuano ancora a collaborare. La raccolta differenziata, ormai, è diventata una buona abitudine di quasi tutti gli ascolani. Il dato di maggio, in realtà, arriva quale culmine di altri risultati importanti ottenuti anche nei mesi precedenti, considerando che anche a gennaio e ad aprile 2019 si era arrivati sopra il 67%. Un dato, quindi, che dimostra di essersi stabilizzato.
l.marc.