A Palazzo Arengo, per le circa 700 famiglie che, con l’abitazione dichiarata inagibile per il sisma, si ritrovano a percepire da qualche anno i contributi di autonoma sistemazione, ora arriva la nuova fase di verifica su tutte le pratiche arrivate finora sulle scrivanie comunali per capire chi abbia realmente ancora diritto al sostegno economico e chi, invece, non ha più i requisiti e, quindi, non riceverà più le somme per i Cas. Si riparte, in realtà, dalla scadenza di venerdì scorso, 15 gennaio, fissata con un’ordinanza del capo dipartimento della Protezione civile quale termine ultimo per ripresentare la domanda per continuare a percepire i contributi. Entro il termine previsto sono stati circa i 2/3 delle 700 famiglie che finora hanno ricevuto il contributo, ma stando agli ultimi aggiornamenti pervenuti agli uffici comunali preposti, coordinati dall’assessore alle politiche sociali Brugni, sarà ancora consentito ai ritardatari di presentare la domanda.
Adesso si entrerà, come detto, nella delicata fase delle verifiche di tutte le posizioni, per confermare i contributi agli aventi diritto e stoppare ogni erogazione a chi, invece, sta continuando a percepire le somme pur non avendone più diritto. I controlli prevedono la verifica delle dichiarazioni delle famiglie richiedenti e poi anche controlli a campione ad esempio verificando se si sta continuando ad utilizzare la casa inagibile.