Grazie all’efficiente tracciamento del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Area vasta 5, diretto dal dottor Claudio Angelini, un caso di variante sudafricana è stato circoscritto e grazie all’attività terapeutica dei reparti Covid dell’ospedale di San Benedetto del Tronto, le condizioni della paziente 51enne ricoverata in rianimazione sono migliorate. “Il cluster – secondo quanto riporta un comunicato dell’Area vasta 5 – è partito da una 23enne di San Benedetto del Tronto, rientrata dalla Svezia il 4 Febbraio con tampone negativo, che ha accusato il giorno seguente sintomi ed è risultata positiva al Sars-Cov 19, quindi posta in isolamento e con immediato contact tracing sono stati posti in isolamento tutti i suoi familiari ed i contatti stretti. Il fatto che la donna fosse rientrata da un paese straniero e fosse positiva ha indotto il SISP ad attivare il monitoraggio delle varianti, attraverso l’invio al laboratorio del Torrette di Ancona del campione, per la sequenzazione dell’Rna ed il 16 febbraio l’esito ha confermato che si trattava di variante sudafricana del Covid. La madre ed i due fratelli della giovane sono risultati positivi dopo alcuni giorni, mentre la zia l’11 febbraio. La paziente giungeva al pronto soccorso di San Benedetto il 19 febbraio e veniva subito ricoverata per la gravità della polmonite in Medicina d’urgenza diretta dalla dottoressa Giuseppina Petrelli, in data 25 febbraio per il peggioramento del quadro respiratorio, resa necessaria intubazione e ventilazione meccanica e ricovero in terapia intensiva , diretta dalla dottoressa Tiziana Principi. Dopo 12 giorni di terapia intensiva e miglioramento del quadro respiratorio veniva svezzata dalla ventilazione meccanica e a seguito trasferita nel reparto intensivo COVID 1 diretto dal dottor Mario Sfrappini e dal dottor Riccardo Pela. La Direzione di Area vasta informa che non ci sono stati altri casi positivi collegati al caso indice e sottolinea l’importanza del tracciamento dei contatti, visto che il virus ha ripreso a diffondersi”.