Il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Francesco Ameli interviene sulla campagna vaccinale e critica aspramente la gestione attuata dalla Regione Marche mettendo nel mirino il governatore Francesco Acquaroli e la sua giunta.
«La gestione dei vaccini over 80 nelle Marche è allarmante ed è necessario che la nostra regione si adegui subito al piano vaccini del Governo – sostiene l’esponente dei Democrat -. Dopo il caos dei numeri delle forniture, ad oggi, non sono più garantite le prime dosi di Pfizer e Moderna ma solo il richiamo per quest’ultime: ciò ha comportato il fatto di poter inoculare solo l’AstraZeneca anche per gli over 80. Molti anziani che presentano patologie non compatibili per questo vaccino, hanno preferito tornare a casa e altri non si sono presentati né si recheranno al punto vaccinale.
Oltre il danno la beffa perché la cosa più grave è che nessuno degli anziani o dei loro familiari sia stato avvisato del disguido della mancanza del vaccino ma ne sia stato messo a conoscenza solo una volta arrivati al punto vaccinale: una grave problema per chi ha difficoltà di deambulazione o altre patologie e ha fatto uno sforzo incredibile per arrivare in uno dei due soli punti vaccinali che la regione ha predisposto nel Piceno.
Dopo diverse segnalazioni, mi sono recato al punto vaccinale e ho visto la difficoltà che vivono i cittadini e gli operatori presenti sul posto: non ci sono indicazioni, lunghe file all’esterno e nessuna organizzazione che viene dalla Regione Marche.
Ma da Ancona pensano davvero che a persone di 90 anni si possa dire della mancanza del vaccino solo una volta arrivati al punto di vaccinazione? Davvero quelli che dovevano far diventare grande il Piceno pensano di dimenticare così i cittadini più deboli? Non ci sono notizie sulle vaccinazioni di gran parte dei pazienti fragili, disabili e over 80 non deambulanti.
Purtroppo siamo una regione in crisi dal punto di vista della direzione politica sanitaria e lo dimostrano anche le voci riportate dal Sole24Ore di un possibile aiuto diretto del Governo per la gestione di tracciamento e vaccini.
A un anno dall’inizio della pandemia, era evidente come fosse necessario agire in anticipo per salvare vite umane e non appesantire troppo il sistema sanitario. Si è invece fatta una scelta politica diversa che ha portato file di ambulanze anche fuori dal Mazzoni. D’altronde, mentre nell’anconetano veniva individuato il primo caso di variante inglese e scoppiavano i primi focolai, la priorità di Acquaroli e della sua giunta era quella di chiedere riaperture che sapevamo non sarebbero potute arrivare. Una presa in giro, per chi invece necessita di sostegni economici diretti anche da parte della Regione».