La ripartenza con la zona gialla è stata immediata per 22 attività di ristorazione e bar che hanno risposto presente, ieri, all’appello utilizzando solo gli spazi esterni. Di queste attività, 20 sono quelle che avevano richiesto spazi pubblici raddoppiati (e gratuiti) già lo scorso anno, dopo la nuova linea individuata dal sindaco Fioravanti e dall’assessore al commercio Stallone per favorire l’occupazione di suolo pubblico nella primavera 2020. Altre due, invece, sono attività che per la prima volta hanno deciso di utilizzare aree esterne. Per molti altri, invece, si è deciso di aspettare, magari anche per apportare modifiche ai progetti dello scorso anno. Basti pensare che nell’agosto scorso le richieste complessive di suolo pubblico erano state 98. Di certo, qualcuna di queste si vede ora a dover rimodulare i progetti di arredi esterni a causa dei molti cantieri per la ricostruzione. Un problema ulteriore, quello della necessità di spazi per ristoranti e bar, che va a cumularsi con il problema sosta per i residenti del centro storico inevitabilmente penalizzati dal costante ampliamento del numero di cantieri per la sistemazione degli edifici danneggiati dal sisma. Intanto, anche sul fronte dei controlli, la polizia municipale affiancherà i servizi di monitoraggio sul rispetto delle norme anticovid anche con sopralluoghi negli spazi pubblici gestiti dalle attività soprattutto per capire quali siano le problematiche e limitando ove possibile la fase repressiva e sanzionatoria, aldilà degli evidenti comportamenti scorretti , anche di fronte ai diversi dubbi ancora risolti legati all’applicabilità del decreto.