Si fa festa domenica prossima, 10 ottobre, per la conferma delle “Spighe verdi” FEE, il riconoscimento che premia le località italiane che promuovono uno sviluppo rurale sostenibile. L’iniziativa, organizzata dall’assessorato all’Ambiente e alla Sostenibilità, ha ottenuto la collaborazione e la partecipazione di associazioni e realtà commerciali del territorio. Scenario della festa, via Palmaroli, alle porte del vecchio incasato, dalle ore 8.30 alle ore 19.30.
La manifestazione prevede un mercatino di prodotti locali e biologici. L’evento si svolgerà in concomitanza con l’iniziativa “ Ruote nella storia”. Per il 2021, con la collaborazione della Confagricoltura, la FEE-Foundation for Environmental Education Italia ha premiato in tutta la penisola 59 località, di cui 9 marchigiane. Grottammare è l’unico Comune del sud delle Marche a rientrare nei parametri valutativi dall’anno 2017. L’assegnazione ufficiale del titolo è avvenuta nel corso dell’estate. Domenica la prima festa per accendere un faro anche sulla qualità e degli ambienti rurali, come annuncia l’assessore Alessandra Biocca: “Prima festa Spighe Verdi a Grottammare. Si tratta di un’ importante conferma della propensione ecofriendly della comunità, frutto di un percorso di sensibilizzazione culturale che dura da anni. Un lavoro impegnativo condiviso dall’Amministrazione con associazioni e attività commerciali della città, in grado di valorizzare le politiche di gestione del territorio nel senso della massima attenzione alla sostenibilità”.
Accanto alla più che ventennale Bandiera blu, il titolo “Spighe Verdi” sottolinea che, alle spalle del mare pulito e di un’accogliente cittadina, c’è anche una realtà rurale e di borgo che negli anni ha messo in atto strategie di valorizzazione capaci di giovare all’ambiente e alla qualità della vita.
Nel programma “Spighe Verdi” FEE è centrale il ruolo che ha l’agricoltura nella difesa del paesaggio, nella tutela della biodiversità e nella conoscenza delle tradizioni enogastronomiche.
Per entrare nella lista “Spighe Verdi”, i Comuni devono farsi riconoscere per la sostenibilità e l’innovazione agricola, per la presenza di produzioni caratteristiche, ma anche per la gestione dei rifiuti e per la valorizzazione di tutte le aree naturalistiche del territorio. Il marchio non ha solo un valore simbolico: permette, infatti, di mettere a fuoco le aree del Paese poco conosciute e rilanciare così anche il turismo rurale o quello legato all’enogastronomia.