“Sul territorio della provincia di Ascoli le risorse da investire per la stabilizzazione dei 592 docenti precari sarebbero di 586.788 euro, mentre 31.753 euro servirebbero per la stabilizzazione delle 111 unità di personale Ata sempre nel Piceno”. E’ quanto emerge dallo studio Uil Scuola Rua sulle differenze di stipendio tra precari e personale stabile della scuola: il costo per la stabilizzazione è di 811 euro per ognuno degli oltre 5mila precari marchigiani. “Basterebbero poco più di 800 euro a testa – spiega Antonio Spaziano, segretario generale della Uil Scuola Rua Marche – per stabilizzare gli oltre 5mila precari della scuola marchigiana. Circa 4 milioni di euro di maggiori investimenti all’anno per dare stabilità lavorativa a docenti, amministrativi e personale Ata e dall’altra dare maggiore efficienza e continuità didattica agli studenti”. Un quadro su base regionale che, partendo dall’analisi dei livelli stipendiali tra personale precario e personale a tempo determinato, ha ricavato la differenza tra stipendi e determinare il costo complessivo dell’immissione in ruolo di tutti i precari della scuola. “La trasformazione dei posti dall’organico di fatto in posti in organico di diritto, – aggiunge Spaziano – e degli attuali contratti precari del personale della scuola in immissioni in ruolo avrebbe un’incidenza minima per la spesa dello Stato e riflessi esponenziali sulla qualità della vita scolastica, intesa come comunità educante oltre ad avere un valore altamente sociale. Contratti stabili offrono possibilità concrete alle persone: dall’acquistare una casa al progettare stabilmente. Consentono di pensare al futuro. Insomma, ne giova la scuola che avrà la certezza di avere il personale in servizio già dall’avvio dell’anno scolastico e ne giova anche il sistema previdenziale che può contare su nuove stabilità contributive”.