C’è un elenco con 3000 richiedenti in attesa di verifiche sugli immobili danneggiati dal sisma per l’ottenimento dei contributi
Una lunga lista di indirizzi (anche se ovviamente si procederà per palazzi e non per singole unità abitative) attende i tecnici abilitati incaricati dalla Protezione dei sopralluoghi per il riscontro dei danni provocati dal terremoto anche ad Ascoli. Ed i tempi, inevitabilmente, saranno piuttosto lunghi, considerando che i sopralluoghi per i contributi sono iniziati da mercoledì scorso e in attesa ci sono più di tremila edifici da visionare. Calcolando, quindi, una media di 10 sopralluoghi al giorno (cinque per ognuna delle due squadre al lavoro) per arrivare a completare il lavoro servirebbero circa 300 giorni, ovvero circa 10 mesi. Anche qualora si riuscisse la media giornaliera di sopralluoghi, magari con l’utilizzo anche di più squadre, si tratterà, comunque, di un lavoro che durerà diversi mesi. Chiaramente, le schede Aedes, relative all’agibilità o meno degli edifici, verranno comunque inviate al Dicomac, ovvero l’organismo preposto a compilare poi le graduatorie per l’eventuale accesso ai contributi, man mano che saranno predisposte dai tecnici. Quindi, per i cittadini le risposte sull’agibilità o meno arriveranno subito dopo l’effettuazione del sopralluogo sul proprio immobile.
Non si fermano, nel frattempo, le ordinanze dell’Arengo per tamponare le emergenze riscontrate in alcuni immobili della città e delle frazioni. Proprio nelle ultime ore, infatti, il sindaco ha firmato altri provvedimenti di sgombero per rischi per la pubblica e privata incolumità in alcuni fabbricati sia in via Angelini che in corso Mazzini dove, a seguito delle lesioni riscontrate, è stata disposta l’evacuazione di due appartamenti e di un locale commerciale al piano terra. Altre ordinanze riguardano anche via Faiano, via Catone e le frazioni di Pianaccerro e Funti.