Falcioni scrive a Errani: “Rivedete l’area di cratere”

C’è una lettera, ora, sulla scrivania del commissario straordinario per il terremoto Errani, con la quale lo si invita a rivedere l’area di cratere… A scrivere è stato il sindaco di Maltignano, Armando Falcioni, chiedendo (garbatamente e senza polemiche) proprio la revisione dell’area di cratere del terremoto appena definita dal decreto. Una richiesta tesa anche a segnalare la situazione di un territorio, come Maltignano, che ha subìto danni tutt’altro che trascurabili e che ora spinge a rivalutare situazioni che meritano di essere reinserite dentro questa tanto dibattuta area di cratere. Un’area che prevede agevolazioni per i cittadini (come sospensione di tasse, bollette e mutui) e consente anche ai Comuni di derogare al patto di stabilità liberando soldi e investimenti. La situazione finora delineata, in tal senso,  vede inclusi anche territori molto più distanti dall’epicentro e con minori danni rispetto ad altri che, invece, sono rimasti esclusi. Tra questi, tra l’altro, anche Ascoli. Ed ecco che se molti attendono in silenzio che il decreto arrivi a Montecitorio per la conversione in legge, qualcuno tra i piccoli Comuni ha deciso di muoversi per evidenziare e segnalare la propria situazione di criticità.   Il Comune di Maltignano, per l’appunto, che – pur con spirito collaborativo e senza voler intaccare i diritti degli altri Comuni –  ha già ufficialmente avanzato la propria richiesta ad Errani perché si aggiusti il  tiro e si integri l’elenco dei territori che usufruiranno di tutte le agevolazioni previste.

Un caso, quello di Maltignano, che costituisce un esempio evidente della almeno apparente incongruenza dei criteri finora utilizzati nella definizione dell’area di cratere rispetto ai danni realmente subiti dai vari territori. E a confermarlo ci sono i numeri, inequivocabili e documentati, che il sindaco Armando Falcioni ha ufficializzato nei giorni scorsi e che ora ha deciso di segnalare sui tavoli preposti. Sono 71, complessivamente, gli immobili per i quali i tecnici abilitati della Protezione civile – a seguito dei sopralluoghi – non hanno dichiarato l’agibilità: 31 sono stati riconosciuti totalmente inagibili, 23 agibili ma con provvedimenti, 1 parzialmente agibile, 4 immobili da rivedere, 8 inagibili per rischio esterno e 1 parzialmente inagibile. Con ordinanze comunali che hanno inibito parzialmente o totalmente 9 vie pubbliche. Un dato complessivo, comunque, decisamente rilevante se si pensa che il riferimento è a un comune di circa 2400 abitanti. E considerando che – come confermato dalla stessa Amministrazione comunale – al momento sono circa 100 i residenti direttamente interessati da questi provvedimenti e ci sono ancora un’ottantina di sopralluoghi da effettuare.

La lettera inviata al commissario straordinario Errani, che ha già incrociato lo stesso Falcioni nella riunione con i sindaci appena svoltasi ad Ancona confermando che valuterà la situazione, potrebbe rappresentare il grimaldello per andare a rivedere e perfezionare i criteri di composizione dell’elenco dei comuni inseriti nell’area di cratere. Certo è che, innanzitutto, il punto fermo e la priorità debbano concretizzarsi nella massima considerazione e tutela di quei comuni della faglia che hanno pagato a caro prezzo, anche con vite umane, queste terribili scosse telluriche. Poi, solo in seconda battuta, è giusto andare a capire in concreto, aldilà dei parametri sulla carta, quali siano state le reali “ferite” inferte ai vari territori.

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Direttore responsabile della Gazzetta di Ascoli Giornalista professionista e scrittore

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