di Luca Marcolini
Fino a 15 giorni fa, Ascoli e gran parte del Piceno erano fuori dall’area di cratere del terremoto, ma sembrava che a molti, specie negli ambienti politici, non importasse nulla. C’erano solo tanto silenzio e poche voci isolate – tra cui la nostra – a spiegare che forse se Ascoli e piccoli comuni come Maltignano, tutt’altro che “trascurati” dal sisma, con centinaia di sopralluoghi ed edifici inagibili, erano esclusi, mentre altri comuni più lontani e meno danneggiati si ritrovavano beneficiari di agevolazioni per i cittadini, c’era qualcosa che non quadrava. Poi, dopo la scossa del 30 ottobre che ha dato a tutti i territori coinvolti la mazzata definitiva, non si è potuto fare a meno che aprire almeno un occhio e rendersi conto – tra beni culturali a rischio e migliaia di persone sfollate – che non ci si poteva più prendere in giro. Ed è così che, tutto d’un tratto, è partita questa attesa collettiva quasi spasmodica dell’inclusione di Ascoli e dintorni nel cratere. Una sorta di toto-scommesse che ha visto di ora in ora, in quest’ultima fase, l’accavallarsi di voci, di soffiate, di conferme che però non potevano essere… confermate fino alla pubblicazione del nuovo decreto.
Ora il nuovo decreto c’è, è pubblicato e contiene tante delle agevolazioni già anticipate: dalla possibilità dei Comuni di assumere personale tecnico-amministrativo, alla velocizzazione delle procedure per le messe in sicurezza nei casi di emergenza e per la sistemazione, con perizia giurata del proprio tecnico, degli edifici privati lesionati. Ed ancora, assunzioni per la scuola e la possibilità di modificare il numero minimo delle classi. Ci sono i soldi per le attività rurali e per le imprese. Insomma, c’è tutto quello che era stato promesso. Tranne… l’elenco. L’elenco tanto atteso dei Comuni che andranno ad integrare il famoso allegato 1 del primo decreto che vedeva fuori, come noto, Ascoli e gran parte del Piceno. Ora la telenovela continuerà in attesa dell’ordinanza del commissario Errani che avrà il compito di presentare l’elenco dei nuovi Comuni inseriti all’attenzione del Consiglio dei ministri per l’approvazione e per essere poi presentato alle Camere. Insomma, c’è da soffrire ancora un po’, ma ormai lo sanno tutti anche se non lo dicono: salvo sgambetti dell’ultim’ora, Ascoli è nel cratere, insieme a qualche altro comune come, ad esempio, Maltignano. Come fare diversamente? E siamo certi che adesso saranno tutti contenti. Tranne, forse, chi invece si ritrova davvero con una vita distrutta, da ricostruire…