Richiesta ai cittadini di Maltignano per mettere a disposizione le abitazioni libere per non sfaldare la comunità
di Monica Mancini Cilla
Maltignano, paese con 140 sfollati e 120 ordinanze, ha affrontato l’emergenza terremoto fin dal primo momento, soprattutto dopo l’evento del 24 Agosto che ha particolarmente colpito il capoluogo del comune, cercando intanto di eliminare tutte le situazioni di estremo pericolo per la pubblica incolumità, puntellando edifici che mostravano segni di grave danno e che insistevano su vie pubbliche. Il primo intervento è stato effettuato puntellando subito la torre civica del municipio, uno dei simboli del paese, che era a rischio crollo. Inoltre altri tre interventi su edifici privati sono stai immediati. Successivamente, si è provveduto a trovare un adeguato alloggio ai numerosi sfollati sia in albergo, della costa o nelle strutture del posto o limitrofe, adoperandosi anche per alternative sistemazioni autonome o in affitto. Ad oggi, oltre le citate situazioni disagevoli, sono da registrare l’inagibilità delle tre chiese del capoluogo, dell’oratorio parrocchiale, di un ambulatorio pediatrico privato, della parte vecchia del civico cimitero e di 11 vie pubbliche di cui 8 interdette completamente e nelle altre è autorizzato il solo transito pedonale.
Il centro storico è per larga parte zona rossa ed ha visto la desertificazione con le ordinanze di evacuazioni a diversi nuclei familiari che stanno trovando sistemazione nel vicino Abruzzo vista l’irreperibilità di abitazioni nell’immediato nel Paese .Per questo Il sindaco Falcioni rivolge un appello ai cittadini affinché mettano a disposizione gli appartamenti liberi ai paesani oggetto di ordinanze di evacuazione, al fine di evitare una dannosa emigrazione. Inoltre, di concerto con il Consiglio, chiederà una forte collaborazione alle associazioni del posto per organizzare un evento durante il periodo natalizio che possa ricompattare la comunità provata e sgretolata dal terremoto sia di quello naturale sia di quello interiore, per trascorrere una serata insieme .
Una occasione per rinsaldare un senso di appartenenza che potrá aiutare a superare il brutto momento che non ha spezzato vite umane, per fortuna, ma che ha disgregato la comunità nelle abitudini ed affetti come i luoghi di culto inagibili ed i locali di ritrovo come la biblioteca ed teatrino parrocchiale, inutilizzabili . L’occasione sarà utile anche per l’amministrazione comunale per mandare un senso di speranza ed ottimismo per una rapida ricostruzione, nel caso il governo dia strumenti adeguati e rapidi come auspicato in più occasioni, considerato proprio che in tempi di necessità Maltignano riuscì a costruire opere pubbliche con le proprie forze, come dimostra l’edificazione della chiesa parrocchiale di S.Maria delle Grazie, avvenuta negli anni ’50 con sole risorse locali.