L’anno del “Natale in riviera”

Con l’emergenza terremoto molti ascolani passeranno le feste sulla costa

di Corrado Spalvieri

“Natale in riviera”: sembra il titolo di uno di quei film comici che presto arriveranno al cinema. Purtroppo no, non è l’ultimo cinepanettone. E’ la realtà che riguarda molti cittadini che, ad oggi, dopo il sisma, si trovano ancora ad abitare al mare. A San Benedetto e dintorni sono tanti quelli che addobberanno la casa normalmente usata solo nei mesi estivi. Altri, meno fortunati, dovranno magari scartare i regali nelle stanze di uno degli alberghi messi a disposizione degli sfollati. Per loro sarà un Natale diverso, risentiranno ancora di più di quella strana atmosfera che, in generale, interesserà tutti gli abitanti nelle prossime festività.

Non deve essere facile gestire questa situazione in un contesto così delicato per la popolazione. Oltre ad essere un momento di raccoglimento spirituale, questa festa ha sempre rappresentato una parentesi di gioia, di serenità e anche di aggregazione all’interno delle famiglie. Fare l’albero, modellare il presepe, appendere le ghirlande alle porte, tutte cose che vengono fatte nel mese di dicembre e che servono per creare quel clima felice che tanto farebbe bene a queste persone. E invece magari bisogna fare i conti con la casa inagibile (se non crollata), le scosse, gli spostamenti quotidiani, la paura che ancora non se n’è andata.

Per chi è abituato a trascorrere questo periodo nel territorio piceno, vivere lungo la costa non è proprio la stessa cosa. Niente pattinaggio sul ghiaccio, non ci sono le casette di legno a vendere pensierini, nessuna stella cadente illumina le piazze o il lungomare. Sarà quindi importante che ognuno cerchi di aiutare familiari e amici ancora psicologicamente provati. Stare accanto a queste persone, ospitandole e passando insieme la vigilia e i giorni seguenti può essere un bel modo per dare a questa ricorrenza il senso e l’importanza che merita.

Nel frattempo, in attesa di tempi migliori, una cosa è certa: il terremoto non ha ancora finito il suo corso. Lo sciame sismico non è terminato, così come il calvario del popolo ascolano. Ed ecco che l’augurio di questo Natale non può essere altro che quello di tornare a festeggiare normalmente il più presto possibile.

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