Mercato immobiliare e sisma, Gaspari: “Ora si cerca la sicurezza”

Il presidente dell’Ance di Ascoli conferma che le compravendite saranno condizionate dal fattore vulnerabilità sismica

Anche il mercato immobiliare sul territorio ascolano è stato decisamente “scosso” dal terremoto. Infatti, a condizionare valutazioni e compravendita sono le parole “sicurezza” e “vulnerabilità sismica”. Parole che, fino a qualche tempo fa, erano in fondo alla lista dei principali criteri per la scelta di un’abitazione o comunque di un immobile da acquistare, ma che ora rappresentano i principali fattori da tenere in considerazione. Un dato di fatto che trova conferma anche nelle parole di Franco Gaspari, presidente dell’Ance (associazione dei costruttori edili) di Ascoli.

“E’ evidente – sottolinea Gaspari – il fatto che questo terremoto abbia portato comunque all’attenzione dei potenziali acquirenti di appartamenti o immobili la necessità di conoscere la vulnerabilità sismica degli edifici. La prima risposta che vogliono avere è quella relativa alla sicurezza e alle massime garanzie, da questo punto di vista, del contenitore in cui si intende andare a vivere insieme ai propri cari”.

“Prima del terremoto – prosegue il presidente Ance – in primo piano si metteva soprattutto l’aspetto energetico. Un aspetto normato da un’apposita legge ma anche legato al risparmio dal punto di vista economico. Ora, però, questo sisma ha portato all’attenzione la necessità di sapere come un immobile reagire rispetto ad un terremoto. In poche parole, adesso la gente vuole sapere se la casa da acquistare si in grado di resistere strutturalmente alle scosse telluriche”.

“Posso immaginare – spiega Gaspari – che gli ediici più vetusti, quindi non  costruiti recentemente e sulla base delle nuove normative antisismiche, rischiano di vedere il loro valore diminuire. Del resto, un edificio costruito anche in cemento armato, ma negli anni sessanta, non è stato costruito in base alle attuali disposizioni antisismiche attuali. Ecco, dunque, che ora, se si deve cambiare o acquistare casa, ci si pone il problema riguardo il fatto se l’edificio sia in grado di proteggere chi vi abita dal terremoto”.

“Di fronte a cinque scosse sopra 5 di magnitudo – afferma il presidente Ance – la nostra città ha retto bene. Questo anche perché nel 1972 dopo il forte terremoto, buona parte del centro storico è stata risistemata, poi ci sono stati altri interventi dopo il sisma del 1997… Tutto sommato, Ascoli ha retto bene, non ci sono stati crolli e per fortuna non è stato pagato un prezzo in termini di vite umane.  Certo, dopo varie scosse, sarà comunque necessario andare a verificare la tenuta di un fabbricato e da questo punto di vista, per le ristrutturazioni in centro, è importante valutare dove si è proceduto ad un miglioramento sismico. La cosa principale sono la tenuta e il consolidamento delle murature verticali portanti. Più dei solai…”.

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Direttore responsabile della Gazzetta di Ascoli Giornalista professionista e scrittore

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