Il mercato degli affitti è stato letteralmente stravolto dal terremoto. Con uno scenario caratterizzato dalla difficoltà crescente di reperire alloggi, viste le richieste, e da qualche immancabile furbetto che prova a far lievitare il canone di locazione approfittando dei contributi per il sisma. Dalla prospettiva del nuovo anno come punto di ripartenza per dimenticare un 2016 con effetti decisamente negativi per il territorio ascolano, il territorio ora dovrà provare a rialzarsi e districarsi tra le infinite procedure della ricostruzione e del post terremoto per tutte quelle che sono anche le emergenze logistiche. Ed in tal senso, con oltre 700 famiglie sfollate, di cui 100 sistemate in alberghi e altre 600 che hanno dovuto trovare o stanno cercando un alloggio alternativo al proprio, dichiarato inagibile, ecco il problema della sistemazione è decisamente prioritario anche ad Ascoli. Ma, come detto, bisogna anche tener conto delle alterazioni delle normali condizioni del mercato degli affitti venutesi a registrare.
Man mano che cresce, purtroppo, l’esercito delle famiglie ascolane sfollate, a seguito dei vari sopralluoghi e delle relative ordinanze di inagibilità che possono derivarne, diventa sempre più difficoltoso trovare alloggi da affittare in grado di adattarsi alle varie esigenze delle famiglie che devono trovare una nuova sistemazione temporanea. In pratica, l’effetto terremoto ha innalzato inevitabilmente l’asticella delle richieste di case in affitto, andando nella direzione che porta verso la possibile saturazione del mercato rispetto a quelle che erano le offerte nel periodo prima del sisma. Considerando però che c’è un altro aspetto da tenere in considerazione, ovvero quello di chi affittava appartamenti in nero – ad esempio agli studenti universitari – ed ora magari vista la grande richiesta di appartamenti per il terremoto, decide di mettersi in regola alzando un po’ il canone.
Come spesso accade in situazioni in cui c’è una sorta di paracadute economico dello Stato (in questo caso i contributi di autonoma sistemazione per il terremoto), c’è anche chi prova, magari, a fare il furbo approfittando della situazione. Ed è quello che qualcuna tra le famiglie sfollate a causa dell’inagibilità del proprio edificio si sarebbero trovate di fronte nel momento in cui hanno iniziato la ricerca di un alloggio temporaneo. Di fatto, in certi casi, qualcuno approfittando della situazione avrebbe chiesto quale canone di affitto direttamente l’importo del contributo di autonoma sistemazione spettante a ciascuna famiglia, magari cercando di affittare a 600 o a 900 euro mensili un appartamento che in realtà (fino a prima del terremoto) sarebbe costato la metà…
Dal 15 novembre scorso, infatti, (data di entrata in vigore dell’ordinanza 408), il contributo per l’autonoma sistemazione può raggiungere un massimo di 900 euro mensili. I nuclei familiari composti da una sola unità percepiscono 400 euro, quelli composti da due unità 500 euro, 700 euro quelli composti da tre unità, 800 euro quelli composti da quattro unità e 900 euro quelli composti da cinque o più unità. È possibile disporre di ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, se in famiglia ci sono persone con handicap o con invalidità non inferiore al 67% o persone con più di 65 anni.