Cardinaletti a 360°: situazione della squadra, stadio, centro sportivo, mercato e Riccardo Orsolini

L’Ascoli Picchio, attraverso l’Amministratore Unico Cardinaletti, ha fatto questa mattina nella sede del Club  il punto della situazione a metà campionato intervenendo su numerose questioni, dal ribadire le linee guida del progetto 2016/2018 ai programmi di medio termine, dalle infrastrutture al calcio mercato soffermandosi sulla questione Orsolini.

“Siamo soddisfatti del percorso che stiamo facendo rispetto ai programmi stilati in estate; quando uso il ‘noi’ mi riferisco al governo di questa società, la proprietà, dall’azionista di maggioranza Bellini ai soci. Il nostro progetto è rappresentato da 12 punti: cardinaletti

1. Il rispetto  per le persone;
2. Orientamento alla vittoria, in base al quale dev’essere interpretata ogni gara;
3. La Società viene prima di tutto, di eterno c’è solo l’Ascoli e non le persone che la gestiscono: se una cosa è utile per l’Ascoli si può fare, altrimenti no;
4. Identità: privilegiamo nella costruzione della squadra il made in Italy, il made in Marche e, se possibile, il made in Ascoli;
5. Strutture adeguate agli obiettivi: non si può pensare di essere grandi senza esserlo anche per strutture e in questa direzione va visto il Picchio Village;
6. Progetti speciali: sono i progetti che accrescono l’immagine aziendale, le campagne di comunicazione sociale, le campagne benefiche;
7. Organizzazione aziendale: sono soddisfatto del percorso di crescita, ma c’è tanta strada da fare per diventare una società importante;
8. Scouting: è il reclutamento e il monitoraggio di calciatori e la creazione di data base che restano all’Ascoli Picchio a prescindere da chi sarà il responsabile dell’area tecnica;
9. Formazione: l’aggiornamento è fondamentale e periodicamente programmiamo incontri in sede;
10. Progetto tecnico: consiste nella salvaguardia di un nucleo di giocatori che rappresentano la società, che si sentono attaccati a club e città, che hanno forte senso di appartenenza. Abbiamo Lanni, Mengoni, Giorgi, Carpani, Cacia, Addae, Bianchi, Perez, Cinaglia, Pecorini e altri sui quali quest’anno abbiamo innestato i giovani provenienti da altre società o dal nostro settore giovanile;
11. Attenzione ai nostri giovani: Paolini, che ha debuttato recentemente in prima squadra, ma anche altri che sono in prestito come Quaranta, Parlati e Florio;
12. Marchio: non soltanto il marchio in sé, ma una somma di comportamenti e stile delle persone che rappresentano il club e che ne lavorano all’interno”.

Situazione squadra:

“Siamo contenti del lavoro del nostro Direttore Sportivo, che ha interpretato al meglio le linee guida della società, contenti dell’area tecnica e del nostro allenatore, dell’area medica che rispetto all’anno scorso è  cresciuta molto. Come già dichiarato, l’obiettivo di quest’anno è di salvarsi il più rapidamente possibile per avere alcune giornate di campionato da utilizzare per valorizzare altri calciatori e per programmare il futuro. Siamo soddisfatti di come abbiamo concluso il girone di andata, contenti del percorso fatto dai giovani. Vogliamo puntare sul nucleo base di 10-12 calciatori che rappresentano l’anima di questa società e che vogliamo restino con noi il più a lungo possibile. In quest’ottica vanno i rinnovi e prolungamenti di contratti che stiamo facendo e che faremo. Abbiamo Cacia, l’attaccante più forte della Serie B e forse di mezza Serie A, abbiamo un giovane interessante come Favilli, su cui crediamo moltissimo e al quale daremo tutto il tempo necessario per maturare; abbiamo un altro attaccante, Perez, su cui crediamo molto come crediamo in tutti i nostri calciatori, è stato così in estate per Mengoni, lo è per Cinaglia, stesso discorso per Lazzari, che, anche se ha giocato pochissimo, per noi è importante e in questo momento non possiamo farne a meno. Anche Gigliotti per noi è importantissimo perché fa parte di questo equilibrio di squadra. Abbiamo un portiere, Lanni, che hanno in pochi sia in B che in A, abbiamo 2-3 centrocampisti che sono i migliori della B”.

Sullo stadio e centro sportivo:

“Abbiamo trasformato in opportunità l’evento drammatico del terremoto, in questi sei mesi è capitato di tutto, rinvio di gare, partita a porte chiuse, ma abbiamo riconsegnato ai tifosi una Curva Sud, che, seppur provvisoria, garantisce loro la stessa location di sempre, anzi, è venti metri più vicina al campo e quindi, anche se è stato per noi un costo non previsto, abbiamo voluto investire in questo perché pensiamo di trarre grande beneficio dalla vicinanza del pubblico. I buoni rapporti col Comune mi auguro che confluiscano anche nel rinnovo della convenzione, una concessione a lungo termine che metta l’Ascoli nelle condizioni di poter fare investimenti pluriennali. Quello che vogliamo noi credo sia quello che vuole anche il Comune.  Quanto al Centro Sportivo, i lavori sono iniziati, abbiamo svolto le pratiche burocratiche che ci hanno fatto ritardare un mese e mezzo rispetto ai tempi previsti, va detto però che il progetto che abbiamo messo a punto non riguarda solo l’immediato, ovvero il trasferimento di prima squadra – prima della fine della stagione – e del settore giovanile, ma anche aspetti futuri come una foresteria e altro che fra qualche anno potrebbe anche realizzarsi dato che fa già parte del progetto”.

Mercato e situazione Riccardo Orsolini:

“Il mercato lo faremo solo se riusciremo a migliorare la squadra, non per indebolirla. Non abbiamo fretta di cedere Orsolini perché, al di là del calciatore, c’è un argomento ‘squadra’ che va salvaguardato. Guardiamo con attenzione all’interesse che Orsolini sta suscitando in tante società, Riccardo è un calciatore destinato ad una carriera importante che certo non possiamo impedire, ma per quanto ci riguarda deve terminare il campionato con l’Ascoli Picchio. Siamo l’Ascoli e in primis  facciamo gli interessi dell’Ascoli e del giocatore. I calciatori in uscita saranno sostituiti con chi potrà darci qualcosa in più. Ad altri daremo ancora sei mesi di tempo per potersi esprimere e valutare se l’Ascoli è la piazza giusta per loro. In estate abbiamo posto le basi per il futuro trovando accordi con poche società, Milan, Udinese, Juventus e Atalanta e abbiamo acquisito calciatori di proprietà come Mignanelli o Gigliotti e altri con delle opzioni: su Favilli c’è un diritto di riscatto, Gatto è in prestito con diritto di riscatto e contro riscatto. Dal mercato di gennaio in poi cerchiamo di trasformare i contratti da prestiti secchi in accordi con diritto di riscatto o acquisizione per l’Ascoli; siamo disponibili ad essere una società di riferimento, ma per il trasferimento di calciatori a titolo definitivo presso di noi. Ci approcciamo ora al mercato come una società che ha dignità, che ha forza di squadra e forza di società tali da poter dire che prendiamo i giocatori non in prestito (e che dopo un anno vanno via per la loro strada), ma a titolo definitivo. Questo è un processo che è  iniziato con Bellini tre anni fa e che si è costruito col tempo. Se oggi ad esempio abbiamo rapporti tecnici con  l’Udinese è anche perché lo scorso anno Jankto si è valorizzato qui. Abbiamo la fortuna di avere un Presidente e dei soci che non hanno fretta e ansia di andare in Serie A, ma quando saremo pronti tutti, città e società allora la squadra potrà ambire alla promozione. Non significa che abbiamo un profilo basso o che non siamo ambiziosi, ma non siamo interessati ad andare in Serie A se non ci sono le condizioni per restarci”.

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