Multe Saba: 4600 (pagate) in tre anni. E oltre 10mila sforamenti all’anno

Più di 4.600 multe negli ultimi tre anni, regolarmente incassate dall’Arengo: sono quelle che la Saba ha elevato agli automobilisti per sosta senza ticket o sforamenti non pagati. Un dato che, calcolando una media di 35 euro (tra i 41 previsti e i 28,70 possibili per chi paga subito), porta ad un incasso dell’Arengo di 161.000 euro da cui detrarre circa 56 mila euro per la provvigione della Saba che è di 10 euro più iva per ogni multa. Un dato al quale ovviamente dovrebbe essere sommato, per capire il numero complessivo di infrazioni rilevate sulle strisce blu, anche quello riguardante le sanzioni comminate ma finora non pagate. E se proprio si vuole completare lo scenario dei provvedimenti sanzionatori gestiti dalla Saba e legati ovviamente alla sosta, occorre anche considerare gli almeno 10-12 mila sforamenti accertati ogni anno che comportano il pagamento di una penale oltre alla compensazione della sosta non pagata. Numeri che, in ogni caso, sono emblematici di quale sia il rapporto non idilliaco tra gli ascolani e i parcheggi.

 

Il tema sosta e multe torna di attualità proprio perché all’Arengo in questi giorni è arrivato il conto della Saba, per un totale di sei fatture che riguardano le provvigioni inerenti le multe già riscosse elevate sulle strisce blu per mancato pagamento del ticket dal 2014 al 2016, per un totale di 56.000 euro (per la precisione 56.010,20 euro). Multe, quindi, che calcolando una percentuale di 10 euro più iva per ciascuna sanzione, portano ad un numero complessivo di circa 4.600 foglietti apposti sul parabrezza degli ascolani che non hanno pagato il parcheggio. Si tratta di multe che sono costate agli automobilisti presi in castagna 41 euro o, nel caso in cui abbiano pagato subito la sanzione, 28,70 euro. Somme a cui vanno comunque a sommarsi le spese di notifica pari a più di 10 euro. In altre parole, si tratta delle cifre riscosse, come detto, da chi ha pagato la multa per aver parcheggiato senza ticket e da chi invece, pur avendo messo il ticket sul parabrezza ed avendo poi sostato più del dovuto, ricevendo  la comunicazione di sforamento, non ha provveduto al pagamento della differenza e della penale entro le successive 96 ore.

 

Oltre a quello delle multe, l’altro dato che inquadra la situazione per quel che riguarda il rapporto tra automobilisti e parcheggi ad Ascoli è quello, puramente indicativo, degli sforamenti. Sforamenti che sarebbero ogni anno comunque superiori almeno ai 10-12 mila. Insomma, con una media di 1000 sforamenti al mese o anche di più. Questo significa che ogni mese ci sono circa 1000 ascolani o visitatori che parcheggiano l’auto sulle strisce blu sostando, però, più di quanto pagato inizialmente. Devono, quindi, andare prima possibile agli uffici della Saba a Porta Torricella per andare subito a saldare la differenza (pagando, di fatto, anche per il tempo necessario a raggiungere lo sportello Saba) inclusa una penale di 2 euro se si arriva entro le 48 ore successive alla scadenza della sosta. Quando, invece, il pagamento avviene tra le 48 ore e le 96 ore successive al termine della sosta, ecco che la penale sale a 5 euro. Le penali per gli sforamenti vengono incassate esclusivamente dalla Saba. Se poi, invece, si superano le 96 ore, ecco che lo sforamento si trasforma in una multa da 41 euro più le spese di notifica, con la Saba che incassa 10 euro più iva e il resto rimane all’Arengo. E proprio sulla questione sforamenti, la Saba ha di recente deciso di andare ad individuare una soluzione per consentire anche ai visitatori di pagare lo sforamento una volta ripartiti verso le rispettive città di provenienza senza essere passati agli sportelli Saba. Adesso, infatti, è possibile contattare la società di gestione della sosta e farsi comunicare i parametri per poter effettuare direttamente un bonifico, evitando così la multa.

 

L’altro aspetto che non appare nelle statistiche degli incassi dalle multe derivanti dalla sosta, è quello che è forse anche più consistente, specie in un periodo di crisi e difficoltà economiche come quello attuale. Ed è l’aspetto legato alle sanzioni non pagate. Mancati pagamenti, da parte degli automobilisti, che si sono sempre più accumulati – arrivando anche alle procedure di riscossione attivate da Equitalia – fino a formare cifre decisamente importanti che pesano come macigni sul bilancio comunale. Basti pensare che l’Arengo deve ancora riscuotere 7,5 milioni di euro mai incassati per le multe non pagate, ad Ascoli, relative al periodo dal 2004 al 2013. Una somma che nel frattempo è ulteriormente lievitata considerando l’ulteriore periodo dal 2014 fino allo scorso mese di dicembre. In realtà, proprio Equitalia – come confermato dalla stessa Amministrazione comunale – avrebbe riportato nelle casse dell’Arengo solo il 3% della somma ultramilionaria da incassare relativa proprio ai ruoli delle multe per il codice della strada non pagate nel tempo. Un risultato che ha poi convinto l’Arengo ad andare a gestire in autonomia la riscossione e non escludendo neanche un muro contro muro con Equitalia proprio per provare a recuperare la somma spettante prima che i pagamenti cadano in prescrizione.

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