Sul tanto discusso tema della vulnerabilità sismica degli edifici il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli ha definito la strategia che l’amministrazione intende perseguire.
“Tutti gli edifici scolastici comunali – comunica il sindaco attraverso una nota – che, per effetto delle crisi sismiche sin qui verificatesi, sono stati classificati dai tecnici Aedes (prima degli interventi di riqualificazione) con le sigle “B” e “C” saranno oggetto di valutazione diretta da parte dell’Ufficio ricostruzione – dice Castelli -. Nella giornata odierna ho avuto un colloquio con l’ingegner Cesare Spuri, responsabile dell’Ufficio regionale per la ricostruzione, il quale mi ha confermato che sarà proprio l’organismo deputato a valutare l’adeguabilità sismica degli edifici strategici dei vari comuni a formulare quel giudizio di vulnerabilità da ritenersi propedeutici per ogni tipo di intervento di riqualificazione e ricostruzione. Resterà al Comune di Ascoli il compito di procedere alla valutazione di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici che, a seguito dei terremoti del 24 Agosto e del 30 Ottobre, sono risultati immediatamente utilizzabili (categoria “A”) senza necessità di intervento di ripristino. “Quindi il Comune, nel bilancio di previsione, disporrà gli stanziamenti necessari per gli studi di vulnerabilità – prosegue Castelli – da condursi su questo particolare segmento dei plessi scolastici ascolani. Mi sono nuovamente confrontato con il presidente della scuola di architettura, professor Giuseppe Losco, per valutare una collaborazione per l’espletamento di queste incombenze – sottolinea ancora il primo cittadino ascolano -. Espletate le consulenze, secondo quando confermatomi dall’ingegner Spuri, si dovranno prendere decisioni molto importanti per il futuro della rete scolastica cittadina. Ove le scuole non dovessero risultare tecnicamente adeguabili i singoli plessi dovranno essere dismessi e, qualora necessario e utile, ricostruiti altrove”.