Passare dalle parole ai fatti, sulla vulnerabilità sismica, non sembra semplice. Emerge, però, uno scenario che vede di fatto una sorta di divisione di responsabilità e competenze per le verifiche di vulnerabilità sismiche da effettuare sulle scuole cittadine. L’Ufficio ricostruzione si occuperà delle sedi ritenute, in base alle schede Aedes compilate dopo il terremoto, agibili con provvedimenti o parzialmente agibili. All’Arengo e alla Provincia, invece, toccherà effettuerà gli studi e i controlli sulla vulnerabilità sismica nelle sedi dichiarate agibili. Quindi laddove non si sono resi necessari interventi.
Alla luce delle ultime novità emerse sul fronte delle verifiche di vulnerabilità sismica da effettuare, per tranquillizzare un po’ tutti, l’Ufficio di ricostruzione dovrebbe occuparsi di 15 sedi scolastiche comunali, di cui 14 dichiarate agibili con provvedimenti e 1 dichiarata parzialmente agibile. Nello specifico, si tratta dell’elementare e la materna di via Malaspina, della sede universitaria al convento dell’Annunziata, della sede universitaria sul lungo Castellano, delle sedi di via San Serafino e di via Sauro dell’Isc Solestà-Cantalamessa, della sede della media Don Giussani in via degli Iris (inizialmente classificata come D, da rivedere), della primaria Don Giussani in via dei Narcisi, della media Luciani in via 3 ottobre, dell’elementare di via Napoli, della scuola Montessori-Tofare in via Sassari, dell’istituto Suore pie operaie in via San Giacomo, della primaria di Poggio di Bretta, dell’Isc Don Bosco-San Filippo in via Kennedy e della materna San Filippo in via Sardegna. Tutte scuole dove si è dovuto già intervenire per la messa in sicurezza. Ad esse si aggiunge la scuola di Villa S.Antonio, dichiarata parzialmente agibile perché se per l’asilo è tutto a posto, risultava inagibile la parte della primaria, laddove si dovrebbe iniziare a lavorare per ripristinare la situazione di sicurezza tra Carnevale e Pasqua. La verifica di vulnerabilità delle scuole provinciali riguarderà 7 sedi: ) il liceo classico Stabili, le due palazzine e la palestra del liceo scientifico Orsini, l’ex caserma dei vigili del fuoco in corso Mazzini, l’Ipsia Sacconi in via Angelini, l’istituto tecnico commerciale e per geometri Umberto I, la scuola di formazione professionale Ipsia in via Cagliari, l’istituto agrario Ulpiani e l’istituto tecnico Fazzini di Grottammare.
Sono 26, invece, le sedi che i tecnici della Protezione civile hanno dichiarato agibili e per le quali, quindi, si dovrà muovere direttamente l’Arengo per l’effettuazione delle verifiche di vulnerabilità sismica: la scuola elementare di via delle Zeppelle, la materna di San Gaetano, la scuola dell’infanzia Lo scarabocchio, le elementari di Marino, il Polo di scienze dell’Università, il Polo universitario di Sant’Angelo magno, la media D’Azeglio, l’elementare di Sant’Agostino, la scuola Collodi, l’Isc Borgo Solestà-Rodari, la scuola per l’infanzia di Marino, l’Istituto preziosissimo sangue di via Napoli, l’asilo nido Zerotre di via Enna, la scuola per l’infanzia Don Giussani a Monticelli, l’asilo nido Lo scoiattolo, l’elementare di via Speranza, la scuola Latini di Mozzano, l’infanzia dell’Isc Falcone e Borsellino di Villa Sant’Antonio, l’infanzia a Poggio di Bretta, la sede di via Sardegna, la scuola delle Concezioniste in via Kennedy, la scuola della Congregazione religiosa del Signore in via Lucania. Ma, chiaramente, il vero problema sarà passare dalle parole ai fatti individuando l’adeguata copertura economica per gli studi in questa fase e, soprattutto, gli eventuali fondi necessari laddove si dovrà intervenire sulle varie sedi scolastiche da adeguare. A queste verifiche, inoltre, vanno aggiunte quelle che Ufficio ricostruzione e Provincia dovranno effettuare sugli istituti superiori.