Rapina all’Unicredit, arrestato anche l’ultimo latitante

Ieri sera, i carabinieri di Mascalucia, in provincia di Catania,  in collaborazione con i colleghi del Nucleo investigativo del comando provinciale di Ascoli, hanno arrestato mentre passeggiava tranquillamente solo per le strade del centro di Catania, dopo esattamente un anno di latitanza, in esecuzione il ventiquattrenne Salvatore Pandetta, il pregiudicato
ritenuto responsabile di più rapine nel centro nord Italia ed altri reati connessi.

L’arresto del latitante, che alla vista dei militari ha tentato invano di fuggire, rappresenta per i carabinieri di Ascoli un risultato importantissimo poiché l’uomo era nel gruppo criminale che aveva fatto irruzione all’interno dell’Unicredit di Porto d’Ascoli che il 27 agosto 2015 aveva sequestrato di 21 persone e rubato  oltre 115.000 euro.

Il commando composto da tre rapinatori –  Damiano Castelli, Salvatore Castelli e Salvatore Pandetta – con il volto travisato ed armati di taglierini, entrarono in azione nel pomeriggio di una calda giornata di fine agosto, e con freddezza, cattiveria e determinazione, riuscirono a tenere a bada 21 persone, avendo la pazienza di aspettare l’apertura temporizzata delle diverse casseforti presenti all’interno dell’istituto di credito, per poi dileguarsi a bordo dell’autovettura di proprietà della vice direttrice, poi abbandonata nelle strade limitrofe.

Fu proprio a seguito di questa rapina che il Nucleo investigativo dei carabinieri hanno avviato l’indagine, coordinate dal Pm Cinzia PICCIONI.
Il modus-operandi della banda, nel corso delle indagini, caratterizzato dal sequestro sia degli impiegati che della clientela della banca, fu riscontrato anche in altre rapine

L’incrocio delle risultanze delle intercettazioni telefoniche e dell’analisi dei tabulati con quelle delle indagini strettamente scientifiche legate alle impronte digitali e all’analisi del DNA ha permesso in un primo momento di incastrare i tre autori materiali della rapina all’Unicredit di Porto d’Ascoli, tra i quali proprio Salvatore Pandetta.

Partendo da questo punto fermo, si è stato possibile ricostruire una fitta rete di legami e rapporti delinquenziali che legavano questi ultimi ad altre persone con precedenti specifici, veri e propri pendolari delle rapine con sequestro di persone.

Nel corso delle indagini è stato appurato il coinvolgimento della banda in due tentativi di rapina in altrettanti istituti di credito di Taggia, in provincia di Imperia, avvenuti nella giornata del 29.09.2015, ed a Marcon , in provincia di Venezia, il 30.09.2015.

Dopo aver tenuto sotto stretta osservazione per più giorni i movimenti del gruppo, il 14 ottobre 2015 a San Lazzaro di Savena, insieme con i carabinieri del Nucleo investigativo di Bologna, sono stati sorpresi in  flagranza di reato 4 rapinatori mentre stavano perpetrando la rapina all’interno della locale agenzia della Unipolbanca. I quattro furono arrestati.

Il 19 gennaio 2016 il Gip di Ascoli, Giuliana Filippello, ha emesso le ordinanze di custodia in carcere per Damiano Castelli, Salvatore Castelli, Salvatore Pandetta, Vincenzio Florio, Antonio Giuseppe Florio, Antonio Davide Florio, Angelo Ottavio Isaia e Rosario Astorina mentre il giudice dispose gli arresti domiciliari per Emanuel Catania e Andrea Mazzarino. Tutti ritenuti responsabili, ognuno per parte e ruolo di competenza, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più rapine nel centro nord Italia ed altri reati connessi.

Con l’arresto di Salvatore Pandetta si chiude il cerchio su tutti i componenti della banda che imperversava nel centro e nord Italia.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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