Il Tar del Lazio “salva” l’Arengo e la Regione dalla maxi-multa per la sanzione europea relativa alla discarica all’ex Carbon. Il tribunale amministrativo laziale ha, infatti, emanato una sentenza importante in merito alla sanzione che la Corte di giustizia europea ha irrogato all’Italia per la mancata bonifica di circa 200 discariche abusive presenti sul nostro territorio. Tra queste c’è anche la vasca di prima pioggia del complesso ex Sgl-Carbon di Ascoli Piceno.
“Il Tar Lazio ha accolto la tesi dei Comuni ed in particolare del nostro- sottolinea il sindaco di Ascoli Guido Castelli- avverso un atto emanato dal ministero dell’economia e delle finanze particolarmente lesivo dei nostri diritti e delle nostre prerogative”. Nell’aprile 2016, infatti, il Mef ha comunicato a Comuni e Regioni di farsi carico, pro quota, della sanzione irrogata dalla Corte di giustizia europea. “Una sanzione, è bene ricordarlo, che era irrogata allo Stato italiano- aggiunge Castelli- e che invece il Mef ha voluto scaricare, aldilà di ogni valutazione istruttoria, su Comuni e Regioni. Parliamo di una cifra molto alta, in particolare per la discarica dell’ex Sgl-Carbon avremmo dovuto pagare, teoricamente, circa 800mila euro all’anno”. I Comuni e le Regioni hanno da subito contestato questa decisione del Governo attraverso il Mef, sottolineando come vi sia stata la totale mancanza di approfondimenti e valutazioni analitiche circa le responsabilità sul tema discariche. “Il Tar ha fortunatamente annullato l’atto del Goveno e del Mef- dice con soddisfazione Castelli-. È una grande vittoria per noi di Ascoli visto che abbiamo sempre sostenuto di essere stati inseriti arbitrariamente e ingiustificatamente nell’elenco dei siti inquinati”.
È infatti partito dal 2007 il processo di bonifica della vasca di prima pioggia del complesso Sgl-Carbon.
“Non si può ascrivere ad alcuno il fatto che la bonifica non sia stata ancora portata a termine- aggiunge Castelli-. Si tratta di un sito per il quale era lo Stato che si era assunto il compito di bonificare, lo abbiamo sempre ribadito. Questa sentenza è un motivo d’orgoglio che rafforza la nostra tesi e che certifica l’assenza di nostre responsabilità, annullando l’atto del Mef ed in generale evidenziando un atteggiamento scriteriato del Governo centrale che troppo spesso tende a scaricare su Comuni e Regioni oneri non di competenza degli enti locali”.