“Volete aiutare le Marche? Visitate quelle località della regione che sono lontane dalle zone terremotate…”. E’ questo il succo dell’incredibile e-mail inviata inspiegabilmente dall’Ufficio turismo e commercio della Regione, ormai qualche mese fa, agli operatori del settore turistico e della ricettività, ovvero proprio a novembre dopo le forti scosse di fine ottobre. Un messaggio che ora affiora anche ad Ascoli dopo che la polemica era già esplosa nel Maceratese e che, di fatto, tende a privilegiare i territori del Nord della regione anche nella disgrazia di un terremoto inarrestabile e devastante. La comunicazione, arrivata a suo tempo anche agli operatori ascolani, adesso alla luce di una promozione ancora mai avviata per il rilancio turistico post-sisma, fa discutere in tutta la sua assurdità.
“Gentilissimi, – si legge nella mail dell’Ufficio regionale – come sapete le Marche stanno vivendo, a seguito del sisma di agosto e ottobre, un periodo di sofferenza per le ferite portate alle famiglie, alle case, alle nostre montagne e all’immenso patrimonio culturale della nostra regione. Crediamo tuttavia che il modo migliore per aiutare le Marche sia visitarle e cogliere le occasioni che gli eventi in corso in questo periodo, come le grandi mostre di Osimo, Loreto, Senigallia, Ancona e Urbino e i mercatini natalizi dei borghi storici e città d’arte della provincia di Pesaro-Urbino – tutti territori lontani dai luoghi del sisma – sanno offrire. Vi alleghiamo pertanto il calendario degli eventi di Natale e vi invitiamo a diffonderlo”. “Siamo a disposizione – prosegue la mail – per invio di immagini e di altre informazioni sul patrimonio culturale colpito e le iniziative di solidarietà che sono in corso. A tal proposito vi invitiamo a vedere la nuova pagina facebook della Regione Marche ‘Salviamo i tesori delle Marche’ che documenta le operazioni di salvataggio del patrimonio diffuso tra i Monti Sibillini”.
Quello che colpisce è proprio l’invito a visitare le Marche eccetto le zone colpite dal sisma, senza neppure prendere in considerazione il fatto che nelle province di Ascoli, Macerata e Fermo ci siano e ci fossero già, comunque, diverse località – capoluoghi inclusi – in grado e in condizione di poter accogliere turisti. E invece, contro ogni logica, ecco quell’invito a indirizzare i visitatori lontano dal sud della regione. Tutto questo mentre si attende ancora un segnale o un annuncio che possa confermare l’avvio di una promozione turistica, per le zone colpite anche economicamente, mai come ora attesa e necessaria.