Subito l’operazione anti-vandali per tutelare palazzo Colucci, preso di mira dabalordi durante le ore notturne. Ieri mattina all’Arengo si è tenuta la conferenza dei servizi per studiare le possibili soluzioni al problema, dopo aver riscontrato l’intrusione frequente di ignoti all’interno del Colucci, con tanto di testimonianze inquietanti, come le siringhe insanguinate. Soluzioni che ora sono state individuate.
“Sostanzialmente – spiega l’assessore Silvestri – metteremo in sicurezza la pare dell’androne, con le vetrate che si affacciano sul giardino, procedendo ad una chiusura totale tipo di area di cantiere. Quindi, l’androne, anche alla luce di vetrate spaccate e possibili rischi, diventerà inaccessibile. Sul lato di corso Mazzini, inoltre, il portone principale resterà chiuso e gli accessi saranno controllati grazie alla collaborazione del circolo che si trova all’interno dello stabile. Una parte, ovviamente, resterà fruibile dai dipendenti del settore edilizia privata che ancora operano su un lato al piano terra. Infine, sarà rimessa la sbarra di accesso al giardino consentendo alle sole macchine dei dipendenti e autorizzati di poter accedere”.
Ma nel frattempo, l’Arengo continua a dialogare con il Demanio per andare a recuperare il pieno utilizzo dello spazio esterno per trasformarlo in giardino pubblico fruibile da tutti. “L’intenzione – spiega Silvestri – è quella di restituirlo alla città e riportalo, quindi, alla sua funzione originaria”. Per quel che riguarda l’utilizzo del palazzo, invece, considerando che nel frattempo, a causa del terremoto, la Guardia di finanza si è sistemata nella sede della Provincia in corso Mazzini, il primo passaggio è quello di procedere alla messa in sicurezza della parte inagibile, con i fondi per il terremoto.