Tutti soddisfatti per l’arrivo dei forti riduzioni per tre anni sulle bollette dell’energia elettrica e del gas disposte dall’apposita Autorità. Tutti tranne, come sempre, gli ascolani. E questo perché il provvedimento si rifà alle linee dettate, in tal senso, dal decreto terremoto. In tutti i comuni piceni inseriti nell’elenco delle zone terremotate le agevolazioni sulle bollette saranno automatiche. Ad Ascoli, invece, niente di tutto questo: a beneficiare delle riduzioni saranno solo coloro che hanno un edificio inagibile e, comunque, dovranno presentare una apposita richiesta con relativa documentazione.
Una vera e propria barzelletta, con due cittadini che magari si trovano ad un tiro di schioppo, ad esempio al confine tra Ascoli e Folignano, e che si ritrovano uno a dover pagare regolarmente le bollette sempre più pesanti e l’altro, invece, a beneficiare automaticamente delle tariffe scontate per il terremoto. Ma tutto questo pare un insulto alla Costituzione che dovrebbe vedere trattati alla stessa maniera i cittadini che si trovano nelle stesse condizioni – e quindi nel caso specifico entrambi in zone terremotate – che fanno scattare il provvedimento? Può essere una discriminante il fatto di abitare in una città più grande e, quindi, con troppi sconti da applicare?
Se può essere condivisibile, senza dubbio, il fatto di concedere agevolazioni solo a chi ha subìto danni alla propria casa (anche se i danni per molti sono stati anche indiretti a livello economico), allora perché questa metodologia non viene applicata per tutti i territori?
Fatto sta che il comunicato ufficiale dell’Autorità per l’energia e il gas conferma tutto: “Dopo la sospensione di 6 mesi del pagamento delle bollette di energia elettrica, gas e acqua decisa subito dopo gli eventi sismici (del 24 agosto e successivi), le popolazioni colpite dai terremoti del Centro Italia (di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, come identificate dai provvedimenti delle autorità competenti) potranno beneficiare di nuove importanti agevolazioni. L’Autorità ha infatti stabilito che a partire dalla data degli eventi sismici, per 3 anni siano azzerate tutte le componenti tariffarie delle bollette di energia elettrica e gas, cioè non si pagheranno i costi relativi al trasporto e misura dell’energia e quelli per gli oneri generali di sistema; ugualmente per le utenze del servizio idrico non verranno applicati i corrispettivi tariffari per acquedotto, fognatura, depurazione e le componenti tariffarie UI di perequazione. Inoltre, alla ripresa della fatturazione gli importi relativi agli eventuali consumi dovranno essere rateizzati per un periodo minimo di 24 mesi, senza interessi. Per tutte le forniture (elettricità, gas naturale, gas diversi dal naturale distribuito a mezzo di reti canalizzate, acquedotto, fognatura e depurazione) verranno poi eliminati tutti i costi per nuove connessioni, disattivazioni, riattivazioni e/o volture.
Le agevolazioni saranno applicate in modo automatico a tutte le utenze che già esistevano nei comuni colpiti dal sisma e anche a quelle delle strutture abitative di emergenza (SAE) e sono cumulabili con il bonus elettrico e gas o con eventuali meccanismi di sostegno locali per la fornitura idrica. Le agevolazioni invece dovranno essere richieste per le utenze di abitazioni danneggiate in altri Comuni – delle regioni interessate dal sisma – che però non sono stati inseriti negli elenchi previsti dai provvedimenti legislativi e per le utenze nei Comuni di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto pur inseriti negli elenchi.