Aldilà del reddito medio di 925 euro ad ascolano che ha fatto tanto dibattere in questi giorni, ci sono diversi altri dati che fotografano la criticità di una situazione occupazionale, nel Piceno, che sembra peggiorare gradualmente, anno dopo anno. Basti pensare a quel 21,1% che riguarda gli ascolani (intendendo il territorio provinciale) che sono ormai “scoraggiati” e non cercano più lavoro, avendo perso ogni speranza. Una percentuale che si connette direttamente con quel 14,8% di disoccupati che valgono ad Ascoli la quattordicesima posizione nella triste classifica delle città con il maggior numero di persone senza un lavoro. E ancora, facendo riferimento ai giovani, ecco una disoccupazione giovanile che sale ancora, nel Piceno, arrivando a toccare il 42,6%. Tutto questo e altro ancora nel corposo studio messo a punto dall’Osservatorio nazionale dei consulenti del lavoro – relativo a tutto il 2016 – che è salito sulla ribalta mediatica proprio per l’ultimo posto rimediato dal territorio ascolano nell’analisi delle buste paga.
Quel che è certo, inconfutabile e preoccupante è senza dubbio il dato in percentuale che vede proprio il Piceno al quattordicesimo posto nella graduatoria nazionale delle province calcolando il numero di disoccupati. Ebbene, il territorio ascolano si conferma ancor di più tra le situazioni più critiche in Italia, in una classifica negativa che vede al primo posto Crotone con un tasso di disoccupazione pari al 28,3%. Ascoli arriva come detto alcune posizioni dopo, al quattordicesimo posto, con un 14,8% ma soprattutto con una preoccupante crescita del 3,6% rispetto al dato del 2015. Anche in questa classifica, come quella dei redditi medi, Bolzano ha il dato migliore, con un tasso di disoccupazione solo del 3,7%. La media nazionale, invece, si attesta sull’11,7%. In questo contesto, Fermo fa registrare un 7,3%, Ancona un 9,5%, Macerata 9,3% e Pesaro Urbino il 12,5%.
Grave la situazione, nel Piceno, anche per quel che riguarda la disoccupazione giovanile, Un tasso che vede Bolzano quasi isola felice con solo un 8,8% e con Ascoli e il suo territorio che si trovano solo in 76esima posizione con una percentuale del 42,6% da brividi, decisamente sopra il tasso medio nazionale che si stabilizza sul 37,8%.
Per quel che riguarda la popolazione occupata, ovvero che ha un lavoro, considerando la fascia tra 15 e 64 anni, sempre Bolzano prima con il 72,7% di occupati, mentre Ascoli si trova al 67esimo posto con il 57,1% di persone che lavorano in quella fascia di età predefinita. In questo contesto, la media nazionale è del 57,2% e, quindi, il Piceno rientra praticamente nella media italiana. Inoltre, per quel che riguarda il tasso di differenza tra occupazione maschile e femminile, è per la provincia ascolana del 12,6%, con un 19esimo posto in graduatoria, rispetto ad Arezzo che è prima con un 6,1%.
Il dato più curioso e al tempo stesso più curioso è senza dubbio quello degli “scoraggiati”, ovvro di coloro che non lavorano e non cercano più un’occupazione. In questo senso, Ascoli si trova al 46esimo posto con un tasso pari al 21,1%, con Reggio Calabria che è prima con il 46,2%. Si tratta anche di coloro che spesso lavorano in nero.