Area di crisi, ore decisive per definire i finanziamenti

Ancora 48 ore per definire meglio l’identikit di questa Area di crisi complessa che dovrebbe accompagnare Piceno e Val Vibrata lungo il percorso della ripresa economica e occupazionale. La firma per lo sblocco del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale, programmata per ieri mattina, non è arrivata. Questioni tecniche, questioni di dettagli da definire per poi arrivare all’approvazione delle Regioni, Marche e Abruzzo: queste le motivazioni del rinvio temporaneo, ma in realtà la trattativa, delicata, sarebbe tutt’ora in corso per capire quale provvista finanziaria si riuscirà a spuntare a sostegno di due territori messi in ginocchio prima dalla crisi e poi dal terremoto. Dai 30 ai 50 milioni da dividere a metà, tra l’una e l’altra sponda del fiume Tronto. Tra le basse Marche e l’alto Abruzzo. Ma soprattutto tra imprese – oltre 700 totali e ben 412 tra Ascolano e Fermano – che gettano il guanto di sfida alla crisi pronte ad investire, contributi statali permettendo. Spinge ancora, la Regione Marche, attraverso la vice presidente Anna Casini, per alzare la posta in gioco, facendosi forza anche sull’effetto-terremoto che ha, inequivocabilmente, aggravato la situazione. Ma il silenzio, in questo momento, è d’oro. E nulla trapela sulla somma che, alla fine, accompagnerà l’accordo di programma conclusivo che aprirà la strada ai bandi per le aziende.

 

Saranno decisive, come detto, le prossime 48 ore per sbloccare tutta la procedura dell’Area di crisi complessa della vallata del Tronto e della val Vibrata. Ieri mattina, al Ministero per lo sviluppo economico, la riunione programmata è stata lunga e complessa. Un confronto finalizzato ad apportare gli ultimi, necessari ritocchi al Progetto di riconversione e riqualificazione dell’Area di crisi e al relativo accordo di programma. Entro un paio di giorni, dal Ministero usciranno le versioni definitive dei due documenti e poi tutto passerà alle Regioni per l’approvazione dello schema di accordo in giunta e per la successiva firma da parte dei presidenti. A quel punto, l’accordo di programma verrà pubblicato e inizierà la fase dell’informazione che aprirà la strada al primo bando, quello finanziato con i fondi Fesr dalla Regione (in totale 5,8 milioni di euro) per gli investimenti minori. Ovvero per quei progetti aziendali che prevedono investimenti massimi di 1,5 milioni di euro. Nel frattempo, con l’approvazione dell’accordo di programma, si alzerà finalmente il sipario sulla tanto attesa somma che dovrebbe essere messa a disposizione dal Ministero. Una somma ancora avvolta nel mistero di una trattativa lunga e complessa.

 

Dopo una prima ipotesi ministeriale che metteva sul tavolo solo 15 milioni di euro per entrambe le aree coinvolte, ovvero la vallata del Tronto e la val Vibrata, solo nei prossimi giorni si potrà capire con maggiore certezza a che cifra si arriverà per sostenere i progetti di rilancio di questi territori in difficoltà. Le pressioni della vice presidente della Regione Marche, Anna Casini, per integrare una cifra immediatamente apparsa insufficiente, avrebbero portato innanzitutto ad un raddoppio del finanziamento, ovvero almeno a 30 milioni da dividere a metà tra le aree coinvolte di Ascoli e Teramo. La speranza, però, resta quella di riuscire ad alzare ulteriormente l’asticella ed a strappare ulteriori fondi (con una richiesta per arrivare a 50 milioni di euro complessivi) agganciandosi anche alle difficoltà sopravvenute con il terremoto. Ancora qualche giorno di attesa, poi tutto dovrà essere formalizzato e si capirà quale sarà la consistenza di questa Area di crisi complessa che due territori in ginocchio attendono come manna dal cielo.

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Direttore responsabile della Gazzetta di Ascoli Giornalista professionista e scrittore

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