Alla ripresa dei lavori è stato il capitano, Luigi Giorgi, a parlare a tutto tondo del momento della squadra bianconera e della salvezza da conquistare nelle ultime due giornate di campionato: “Col Benevento non abbiamo giocato una buona partita, ci è mancata la qualità, quella di mettere due cross in mezzo, per cui il nostro gioco arrivava fino ad un certo punto e poi è mancato quel qualcosa in più, a partire da me, passando per Mignanelli o Mogos. Poi abbiamo avuto anche l’occasione con Carpani che, se fosse finita in gol, oggi avremmo parlato di un Ascoli dal carattere eccezionale. Abbiamo gli stessi punti dello scorso anno? Quella squadra secondo me era molto più forte di questa; in estate avevo detto che la squadra di quest’anno era stata costruita con buoni prospetti, poi si poteva fare un campionato migliore, ma anche peggiore, sapevamo che c’era da lottare fino all’ultima giornata, abbiamo fatto un buon percorso, sono stati commessi errori, che erano stati messi in preventivo per far crescere simultaneamente il progetto. La nostra è una squadra nata non pronta per rendere al massimo sin dall’inizio, ma che avrebbe dovuto crescere e la crescita passa per una serie di fattori, fra i quali anche l’aspetto fisico e fra i più vecchi solo Mengoni non ha mai avuto problemi quest’anno; l’allenatore è bravo, ma ci vuole tempo per poter assemblare bene il tutto.
L’importante è mantenere la tranquillità e non ascoltare quello che dicono fuori, c’è chi vuole anche che le cose vadano male. C’è chi vedrebbe una salvezza all’ultima giornata come un fallimento, ma io non la vedo affatto così, se mi salvo piango di gioia, credo che piangerò più di chi festeggerà la vittoria del campionato. In fondo ci mancano quei quattro punti che ci avrebbero fatto essere più tranquilli. L’Ascoli ha una Società seria che porta avanti i propri progetti e io da ascolano me la terrei ben stretta e per questo le ultime due partite conteranno ancor più per questo. Questa squadra quando ha avuto episodi a favore, si è fatta recuperare, ma ha sempre avuto la forza di reagire, eccezion fatta per le gare di Salerno, Brescia e Pisa in casa. La squadra ha sempre fatto il massimo, correndo e impegnandosi; abbiamo fatto anche errori, tanti, ma credo che alla fine siano 4 i punti mancanti. Di me dicono che devo ritirarmi, sono due anni che sento cattiverie, dispiace, ma fa parte del calcio e di questa piazza. Faccio questo lavoro senza egoismi, sono soddisfatto del mio rendimento, a me interessa la stima dei miei compagni. Io faccio quello che devo fare per aiutare la mia squadra e mi sono sempre messo a disposizione per fare quanto mi è stato richiesto. Il Bari? era partito con altri obiettivi, la stagione non è andata bene, conosco Colantuono ed è un allenatore che dà una mentalità vincente alla squadra e credo che caricherà al massimo questa partita che sappiamo sarà durissima. Il futuro? Voglio fare i punti che mancano alla salvezza e poi vedere come si imposterà la prossima stagione; tante cose sono migliorate dall’anno scorso, altre non siamo riusciti a migliorarle, quest’anno si è puntato tutto sulla valorizzazione del gruppo e la crescita dei ragazzi e tanti sono cresciuti ben oltre le aspettative; disputare 42 partite per un giocatore che lo scorso anno era in Primavera non è semplice e io sono vicino ai ragazzi per cercare di tenerli tranquilli, la stessa cosa fanno Mister e la Società, anche la gente è stata vicina a tutti loro. I giovani possono accusare queste situazioni se non hanno l’aiuto di tutti e spetta a noi, Mister e Società salvaguardarli e finora è stato fatto nel modo giusto. Per il futuro si vedrà, ho ancora due anni di contratto e vorrei provare a vincere”.