In attesa del Tar si lavora sottotraccia ad una soluzione alternativa che salverebbe i finanziamenti ascolani per Polo S.Agostino, Filarmoni e tante altre attività. In calendario è ufficialmente fissata per il prossimo 5 luglio l’udienza programmata per stabilire il futuro di quei 6,7 milioni di euro che l’Arengo, stando alle procedure di un bando specifico, si è accaparrato nello scorso agosto con l’intenzione di investire in opere e attività culturali. Un finanziamento che sarebbe già dovuto arrivare nel capoluogo piceno se solo non si fosse messa di traverso, contestando la graduatoria finale del bando stesso, l’Amministrazione comunale di Macerata, mettendo di fatto in freezer per qualche mese le speranze ascolane di poter sbloccare una serie di interventi di vario tipo. Ma, nel frattempo, negli uffici regionali si starebbe lavorando alacremente per rimettere in carreggiata anche il progetto maceratese, evitando tutte le lungaggini e gli strascichi collegati ad una sentenza del Tar: una soluzione che dovrebbe vedere il recupero di ulteriori fondi integrativi, nell’ambito del Por-Fesr, per andare a coprire anche la proposta del Comune di Macerata rimasta esclusa nella fase della composizione della graduatoria. All’orizzonte, dunque, si profila una possibile soluzione in extremis per andare ad evitare la battaglia legale nell’udienza del 5 luglio. Un’indiscrezione che trova riscontri informali, anche se ovviamente non dichiarazioni ufficiali, nei vari ambienti delle Amministrazioni interessate, con il sindaco Castelli che, comunque vada, si rammarica per il tempo finora perduto: quasi un anno di attesa con i 6,7 milioni fermi in Regione.
Il tribunale amministrativo regionale ha già aperto il procedimento che teoricamente dovrebbe servire a decidere se tutto rimarrà così come deciso dalla Regione al momento della graduatoria, ovvero con l’assegnazione dei fondi disponibili ad Ascoli, Ancona e Pesaro. A questo punto, però, se la soluzione ancora informale diventerà ufficiale, si arriverà ovviamente il pronunciamento del Tar diventerà inutile e tutti i Comuni coinvolti vedrebbero sbloccarsi progetti e finanziamenti. Nella prima udienza, restando alla fase ufficiale, il Tar si è limitato ad emettere un’ordinanza con la quale si ordina al responsabile del procedimento della Regione Marche di depositare alla segreteria del tribunale tutta la documentazione sulla vicenda. I giudici approfondiranno e poi, qualora necessario, dovrebbero pronunciarsi il prossimo 5 luglio, data fissata per l’udienza sul caso. Con i 6,7 milioni ascolani che uscirebbero, in ogni caso, dalla situazione di incertezza.
Tutto il progetto ascolano, denominato “From past to smart”, si basa sostanzialmente su quattro filoni di intervento che riguardano la trasformazione sociale (con attività che saranno seguite dalla Bottega del terzo settore della Fondazione Carisap, la green economy, con l’utilizzo anche di superfici agrarie comunali, che sarà seguita da Hub 21, la comunicazione tecnologica innovativa e avanzata, in raccordo con le Università Unicam, Politecnica delle Marche e l’Ateneo di Bologna ed infine il sostegno alle imprese culturali e creative. Una proposta che si prefigge – facendo perno sulla riqualificazione del Polo Sant’Agostino, di sostenere le imprese creative, culturali e turistiche, promuovendo innovazioni di processo, nonché l’ideazione, lo sviluppo e la commercializzazione di nuovi prodotti e servizi. Poi c’è la parte che riguarda anche opere pubbliche e strutture da sistemare o riqualificare inserite nel progetto. In questo senso, figura il chiostro di Sant’Agostino che dovrebbe essere completamente chiuso con delle vetrate lungo gli archi, in modo da poterlo utilizzare pienamente anche d’inverno. Ma ci sono altri interventi come San Pietro in castello e lo sviluppo di ricettività per i giovani, a basso costo, c’è la riqualificazione della torre degli Ercolani, ci sono anche le riqualificazioni dell’Annunziata (per la quale l’Arengo si è già portato avanti realizzando l’intervento) e della Fortezza Pia, il completamento del restauro del Filarmonici, il recupero dell’ex distretto come centro studi culturali insieme alla Soprintendenza. Ed anche uno studio sulla brand identity della città con la Triennale di Milano e un ulteriore progetto, “Ascoli virtuale”, per portare la tecnologia avanzata in tutte le location comunali”. L’investimento complessivo, coperto in parte da cofinanziamento prevalentemente comunale, sarebbe di 14.124.000 euro, con un contributo regionale, come detto, di 6.748.500 euro.