Un Mondiale under 20 da incorniciare per Riccardo Orsolini: oltre al premio da capocannoniere e il terzo posto, anche l’emozione dell’incontro con Marco Van Basten. E’ quanto racconta lo stesso Orsolini attraverso il sito ufficiale dell’Ascoli Picchio.
Ecco il testo dell’intervista sul sito della società bianconera.
“Siamo arrivati al Mondiale” – afferma il forte attaccante – con tanto scetticismo intorno, nessuno si aspettava un cammino del genere e la fiducia verso di noi è scattata probabilmente dopo la vittoria sulla Francia. Nel nostro percorso abbiamo perso contro la squadra vincitrice del titolo, un’Inghilterra che anche contro di noi ha dato prova di essere un gruppo compatto, ha vinto infatti la squadra che è stata più squadra. Nelle fasi a gironi abbiamo perso sì contro l’Uruguay, ma ci siamo rifatti oggi con il successo ai rigori. Il terzo posto è stato un traguardo inaspettato, frutto del lavoro di tutti, da noi ragazzi allo staff. Abbiamo sentito una grande responsabilità nel rappresentare la Nazione in Corea e un forte senso di appartenenza che è cresciuto ogni giorno di più. Ogni volta che ho sentito l’inno è stata un’emozione per me profonda e indescrivibile”.
Tante le emozioni del Mondiale, ma per Orsolini c’è stato anche un fuori programma che porterà per sempre con sé, l’incontro con Marco Van Basten, responsabile dello sviluppo tecnico per la Fifa: “Ho conosciuto Van Basten oggi prima della gara con l’Uruguay, è un grandissimo campione, è stato un incontro molto emozionante. Il nostro professor Pincolini, ex preparatore del Milan che lo conosce, mi ha raccontato che Van Basten gli ha chiesto indicandomi: “E’ lui il ragazzo che gioca nell’Ascoli?” e così sono andato da lui a stringergli la mano prima di entrare in campo per il riscaldamento, un incontro veloce, ma che porterò sempre nel cuore”.
Un episodio che testimonia che l’Ascoli è sulla bocca di tutti per la politica sui giovani, che quest’anno ha visto tre ’97 ben figurare ai Mondiali, senza considerare Felicioli, non convocato per l’infortunio alla spalla.
“L’Ascoli – prosegue Orsolini – ci ha dato la possibilità di metterci in mostra e in Italia non so quante Società “rischiano” di far giocare i giovani perché sono sempre un’incognita; l’Ascoli ha puntato tanto su di noi e di questo va dato merito alla Società; è stato anche tutto il contesto che ci ha aiutato ad esprimerci al meglio, abbiamo reso tutti al mssimo e siamo orgogliosi di esserci affermati anche in Nazionale. Con Favilli ho sempre avuto una buona intesa e in questo Mondiale è crescita ancora di più, aiutati anche dal tipo di gioco”.
Quali emozioni porterai con te?
“Questo Mondiale è stato un misto di tante sensazioni e a chi mi ha chiesto se la gioia di un gol al Mondiale è la più forte in assoluto, ho risposto che rappresentare la propria Nazione è una delle soddisfazioni più grandi, ma non si può dire se sia più o meno forte di un gol con la maglia dell’Ascoli perché sono contesti diversi. Se ripercorro gli ultimi 12 mesi sono sei le tappe fondamentali del mio percorso: l’aver giocato stabilmente in B con l’Ascoli, la prima volta in Nazionale Under 20 a ottobre, il mio primo gol in Serie B contro il Verona, il trasferimento alla Juventus, la salvezza con l’Ascoli e infine il Mondiale ”.