“Le modalità con cui la Regione Marche – scrive il sindaco – ha gestito la destinazione degli sms solidali è un esempio di come un ente pubblico non dovrebbe gestire il rapporto con il proprio territorio. Nessuna condivisione preventiva, nessun criterio predeterminato, nessun documento: solo qualche slides che i sindaci hanno potuto vedere da lontano e solo all’ultimo istante. Insomma: una proposta che nessuno conosceva e che è stata formulata all’insegna del “prendere o lasciare”. Ovviamente senza neppure uno straccio di documento scritto che consentisse di esaminare il provvedimento in maniera meno che superficiale. Ancora una volta la Regione ha confermato l’atteggiamento verticistico che ispira l’azione di un ente apparentemente incapace di costruire percorsi di coinvolgimento strutturale delle comunità colpite dal terremoto. Il Comune di Ascoli non ha partecipato al voto di una proposta che abbiamo ritenuto “politicamente irricevibile” e che, sul piano degli sms solidali, penalizza incredibilmente il Comune di Arquata, vero simbolo del martirio del territorio piceno. Non ci interessa alimentare una “guerra tra poveri” e sono contento per i Comuni che hanno ricevuto le varie donazioni, ma non possiamo dimenticare che la stragrande maggioranza di quegli sms sono stati inviati da persone che avevano negli occhi e nel cuore il dolore di Arquata. Averlo dimenticato è, da parte della regione, imperdonabile”.
Il sindaco di Ascoli, Castelli, interviene attraverso un comunicato stampa sulla questione degli sms solidali e le scelte della Regione Marche. Ecco il testo integrale.