Per il grattacielo di Monticelli già evacuato prima del terremoto e con problemi di sicurezza ereditati dal passato ora si profila uno sblocco dei lavori. Ovvero la realizzazione dell’atteso intervento di messa in sicurezza che poi, una volta completato, consentirebbe alle 56 famiglie costrette a traslocare di poter ritornare nella loro abitazione. L’ultimo ostacolo lungo il percorso, infatti, era rappresentato anche dal ricorso al Tar presentata dalla ditta classificatasi seconda nell’apposita gara d’appalto che aveva richiesto l’annullamento della determina di aggiudicazione dei lavori da parte dell’Erap per alcuni aspetti formali. Ora, però, il Tar ha respinto il ricorso spianando la strada – almeno sulla carta – ai lavori previsti sul grattacielo. Anche se ormai resta difficile parlare di intervento urgente…
La ditta seconda classificata nella gara di appalto prediposta dall’Erap – dopo che nell’aprile scorso era stato aggiudicato in via definitiva alla Ambrosetti Group srl l’intervento per la manutenzione straordinaria e il ripristino strutturale del grattacielo di Monticelli – si era rivolta al Tar proprio per chiedere l’annullamento della determina di aggiudicazione. Il motivo alla base del ricorso era legato ad alcuni passaggi formali relativi alla presentazione di documentazione che sarebbe risultata – secondo la ricorrente – non regolare da parte di altra ditta cui la società aggiudicataria si era appoggiata per alcuni requisiti. Fatto sta che, esaminata la questione, i giudici amministrativi hanno deciso di respingere il ricorso dando, di fatto, il via libera all’apertura del cantiere. Un cantiere che, comunque, si apre ormai a distanza di oltre un anno rispetto alle previsioni iniziali.
Il caso del grattacielo di largo dei Fiordalisi, a Monticelli, parte da lontano, con segnalazioni che erano già arrivate nei mesi precedenti rispetto alla decisione di andare ad evacuare l’edificio. Una decisione, quella dell’evacuazione, che aveva creato non pochi problemi proprio per la necessità di trovare una soluzione provvisoria alle 56 famiglie che vivevano nel grattacielo a rischio per problemi di sicurezza statica. Un’evacuazione che a gennaio 2016 fu ritenuta urgente per evitare di far correre ulteriori rischi a fronte di una situazione definita critica dai tecnici che avevano effettuato i sopralluoghi. Una fase decisamente concitata, quella vissuta proprio al momento dell’ufficializzazione dell’evacuazione, anche per il problema alloggi venutosi a creare, dovendosi individuare altri appartamenti liberi per consentire il trasferimento delle persone che attualmente abitano nel grattacielo. Una situazione decisamente delicata, sia dal punto di vista della sicurezza che da quello abitativo e, quindi, sociale. E proprio per l’importanza del problema, anche la giunta comunale si era appositamente riunita per capire come poter risolvere la situazione individuando gli alloggi disponibili e interfacciandosi con l’Erap. La situazione era esplosa nella sua consistenza dopo che, a seguito di alcune segnalazioni, si era proceduto ad effettuare delle analisi dal punto di vista tecnico delle strutture portanti in calcestruzzo del palazzo che avevano evidenziato la criticità della situazione. Confermando la necessità di intervenire prima possibile proprio per evitare possibili conseguenze.
Inizialmente, nella previsione di come strutturare i lavori, si era ipotizzato di evacuare soltanto i piani più alti dell’edificio, quindi facendo allontanare soltanto una parte delle 56 famiglie, ma poi, anche per una questione di responsabilità, nel caso in cui potessero emergere problemi durante i lavori, si è optato per l’evacuazione totale. Per avviare e completare l’intervento, all’inizio si era ipotizzato di avviare i lavori presumibilmente da giugno, contando sui fondi regionali per 2 milioni di euro, considerando che questi soldi potevano anche essere in parte utilizzati per coprire le eventuali integrazioni dei canoni di locazione che gli inquilini trasferiti avrebbero dovuo pagare con il trasferimento in altri alloggi. Alla fine, tutte le famiglie sono state sistemate, con tanto di traslochi e differenze di affitti coperti dall’Erap. In ogni caso, tanto per complicare ed aggravare la situazione, ci si era messo – nei mesi scorsi – anche il terremoto. Fatto sta che all’appalto della gara per l’esecuzione dei lavori e alla relativa aggiudicazione si è giunti solamente nell’aprile scorso. E anche in questo caso, quando si sarebbe dovuti partire con l’intervento, ecco il ricorso al Tar che ha stoppato la questione per un altro po’ di tempo. E così l’urgenza è finita a bagnomaria proprio a causa delle procedure e delle varie complicazioni. E il grattacielo, al momento, è ancora lì che aspetta.