Le famigerate foto-trappole, annunciate ma non ancora attivate per controllare i trasgressori della raccolta porta a porta, scatteranno quanto tutti gli ascolani saranno ormai rientrati dalle ferie, ovvero a fine settembre. Dopo diversi sopralluoghi che sono serviti ad individuare le zone più colpite dal fenomeno del “sacchetto selvaggio”, polizia municipale e Ascoli servizi comunali hanno deciso di attendere il periodo dell’esodo per le vacanze per poi farsi trovare pronti a video-controllare il comportamento degli ascolani quando si tornerà a regime.
LE MOTIVAZIONI
La scelta di rinviare l’utilizzo delle telecamere per il controllo del porta a porta è dettata dal fatto che si è ritenuto inutile sperimentare il sistema in un periodo in cui la raccolta differenziata è sicuramente in una fase calante per l’assenza di moltissimi ascolani che sono fuori in vacanza. Quel che è certo, però, è che con il rientro e la ripresa del porta a porta a regime, si renderà necessaria questa attività di monitoraggio e relative eventuali sanzioni proprio per il fatto che nei primi mesi col nuovo metodo di conferimento e raccolta dei rifiuti si è assistito sempre più frequentemente, come riportato in una apposita delibera, ad “un utilizzo di aree pubbliche impiegate come discariche abusive di materiali e sostanze anche pericolose” e “si verificano quotidianamente fenomeni di non corretto smaltimento dei rifiuti”.
IL FUNZIONAMENTO
Ciascun impianto di video controllo – già in dotazione all’Ascoli servizi comunali – è composto da una telecamera per la lettura delle targhe, una telecamera a visione grandangolare e da un box per la connessione e lo scarico dei dati. I dati registrati, sia di giorno che di notte, saranno archiviati su un’apposita card. Ma non sarà il personale della società ad effettuare la visione diretta delle immagini ma, tramite i propri ispettori ambientali, Ascoli servizi provvederà e a prelevare le card ed a consegnarle alla polizia municipale che, usando il software istallato sui propri computer, visualizzerà le immagini registrate. E sulla base del materiale a disposizione scatteranno le annunciate multe. “Il sistema di videosorveglianza – si spiega nell’apposito regolamento approvato – ha come fine la prevenzione, l’accertamento e la repressione degli illeciti derivanti dall’utilizzo abusivo delle aree impiegate come discarica di materiale e di sostanze pericolose nonché il rispetto della normativa ambientale e quella concernente lo smaltimento dei rifiuti. L’utilizzo di sistemi di videosorveglianza si rende “necessario poiché le precedenti misure di contrasto ai comportamenti illeciti sono risultate inefficaci (controllo continuo del territorio, appostamenti nelle aree maggiormente utilizzate come discariche abusive ed altro)”. Da fine settembre, dunque, si procederà allo sblocco formale per il posizionamento delle foto-trappole nelle zone da tenere sotto controllo. Zone che si stanno già individuando e che, comunque, non saranno sempre le stesse, considerando che le telecamere saranno spostate in base alle esigenze e alle segnalazioni ulteriori che emergeranno.