Insieme alle bollette del gas ritorna anche… la protesta. Una protesta che prende forma attraverso le lunghe code, ieri mattina, nei corridoi e negli uffici della Piceno gas, a Marino del Tronto, tra ore di attesa e code con numeri tipo supermercato. Una scena già vista, che si ripete a causa di questo nuovo invio delle bollette agli utenti che ha suscitato dubbi, perplessità e indignazione per importi e modalità che diversi cittadini non riescono ad accettare o contestano con decisione. Tanti utenti, bolletta alla mano, hanno raggiunto la sede della Piceno gas, la società ormai quasi del tutto privatizzata con la cessione delle quote comunali, per far sentire la propria voce di fronte a richieste di pagamento che sono sembrate non credibili, secondo qualcuno, errate, secondo qualcun altro, e comunque incomprensibili e non chiare per tanti altri. Diversi i casi riscontrati anche a seguito di questo invio di fine agosto. C’è, ad esempio, un’anziana signora che dopo aver sempre pagato importi molto ridotti e comunque intorno ai 30 euro, si è vista arrivare un bollettino di pagamento per oltre 350 euro. C’è, inoltre, chi si è visto recapitare due bollette nel giro di una decina di giorni, con importi importanti, dai 300 ai 400 euro a bolletta. Chiara la rabbia e l’indignazione oltre alla voglia di capire cosa sia successo.
In alcuni casi, i cittadini si sono sentiti dire che ci deve essere stato un errore e che si provvederà a rimediare. Altre persone, invece, chiedono spiegazioni per la lettura della bolletta che, a fianco all’importo da pagare, non include riferimenti relativi al periodo di consumo addebitato. E risulta ostica anche per quel che riguarda la parte relativa alle letture presunte e a quelle effettive e sulla loro incidenza relativamente all’importo indicato da pagare. Qualcun altro, invece, lamenta di non vedere considerata, in bolletta, l’ultima lettura reale del contatore inoltrata alla Piceno gas. In poche parole, la serie di problemi già riscontrati nella fase iniziale del passaggio alla nuova gestione, giustificati anche con la verifica e l’aggiornamento della banca dati, continua ad esserci. Il sistema, di fatto, sembra ancora in fase di rodaggio e per ora le ripercussioni sembrano ricadere sui cittadini, alle prese con bollette che lasciano letteralmente interdetti alcuni utenti.
Intanto, seppure con garanzie verbali relativamente ad una tolleranza per quel che riguarda i pagamenti in ritardo, continua a figurare nelle bollette la dicitura relativa agli interessi e alle percentuali di aumento per chi non rispetta la scadenza. Una gestione delle riscossioni privatizzata che si fonda sull’applicazione delle condizioni dettate dall’Autorità dell’energia elettrica e, quindi, con maggiore rigidità verso i clienti. Del resto, il messaggio già comparso nelle prime bollette era chiaro e motivato, con la dicitura “pagare la bolletta entro la scadenza conviene”. Di fatto, però, per lo stesso motivo, interessi ai cittadini dovrebbero essere dovuti nei casi in cui, a seguito di cifre presunte, qualche utente si ritrovi ad anticipare delle somme che, in realtà, in base ai consumi reali non sarebbero dovute finire nelle casse della Piceno gas.