Adesso c’è anche il decreto attuativo per concedere il sostegno alle fasce deboli, denominato “Sia”, anche a chi risiede nelle zone colpite dal terremoto. In altre parole una specifica misura di supporto per tutte quelle persone con un reddito annuo inferiore ai 6.000 euro al fine di mitigare l’impatto del sisma sulle condizioni di vita, economiche e sociali. Rientrano nell’area che potrà beneficiare di questi aiuti alla popolazione quegli stessi comuni inseriti nei famosi elenchi del cratere, tra cui anche Ascoli e gli altri comuni piceni colpiti dalle scosse telluriche. Con le domande che dovranno essere presentate a partire dal prossimo 2 settembre.
Il contributo economico a sostegno delle famiglie disagiate che si trovano nei territori colpiti dal terremoto, rappresenta di fatto una misura speciale che va ad ampliare quel supporto economico già esistente in forma sperimentale per le persone in difficoltà e denominato sostegno per l’inclusione attiva (Sia). Un’azione mirata alla lotta alla povertà che si estende, per le zone del sisma, anche a coloro che non avrebbero tutti i requisiti richiesti per accedere al Sia in via ordinaria. E, come detto, il via libera alle domande è stato fissato a partire dal prossimo 2 settembre e fino al 31 dicembre di quest’anno.
Per poter ottenere il sostegno economico destinato alle persone a basso reddito, occorre innanzitutto essere stato residente e stabilmente dimorante da almeno due anni in uno dei comuni inseriti negli allegati al decreto sull’area di cratere del terremoto. Inoltre, deve trovarsi – al momento della richiesta e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio – in condizione di maggior disagio economico identificata da un valore Isee pari o inferiore a 6.000 euro annui. Solo per i cittadini delle aree terremotate, il valore del reddito viene calcolato escludendo dal computo il valore del patrimonio immobiliare riferito all’abitazione principale e agli immobili distrutti o dichiarati inagibili ed a quello oggetto di misure temporanee di esproprio. Sono considerate, invece, altre prestazioni godute a seguito degli eventi sismici come il contributo di autonoma sistemazione, le indennità di sostegno al reddito de lavoratori (i famosi 5.000 euro una tantum) e i trattamenti di integrazione salariale ordinaria e straordinaria concessi in conseguenza del terremoto. E su questo il sindaco Castelli aveva sollevato una polemica proprio per l’impostazione dei criteri.
I contributi a sostegno delle persone in difficoltà economiche residenti nelle aree del sisma sono finanziati fino ad esaurimento della somma messa a disposizione pari, complessivamente, a 41 milioni di euro per il 2017. Il beneficio concesso consisterà nel trattamento economico determinato in base alla numerosità del nucleo familiare beneficiario, in base agli importi prestabiliti dal Ministero. Il numero dei componenti viene definito in base a chi vive unitariamente e stabilmente in una stessa unità abitativa. Ci sono anche criteri per definire la graduatoria sulla base della quale si procederà ad assegnare i contributi.