Da oggi possono essere presentate ufficialmente (considerando che il 2 settembre, data ufficiale per la presentazione, era un sabato) le domande da quei nuclei familiari che possono ottenere il Sia, ovvero il sostegno per l’inclusione attiva, se non superano i 6000 euro di reddito Isee in un anno e se risiedono nelle aree del cratere. Al beneficio potranno accedere, teoricamente, tutti coloro che, rientrando nei parametri richiesti, presenteranno la domanda di ammissione al Comune di riferimento entro il 31 ottobre prossimo. Di fatto, però, nel caso in cui i 41 milioni di euro messi a disposizione complessivamente per tutti i territori coinvolti si rivelassero insufficienti, si procederebbe con la formazione di una graduatoria sulla base di criteri prioritari prestabiliti, come ad esempio, la consistenza numerica del nucleo familiare. E quindi i contributi verrebbero erogati andando a scorrere nella graduatoria stessa, fino all’esaurimento dei fondi. Un’azione mirata alla lotta alla povertà che si estende, per le zone del sisma, anche a coloro che non avrebbero tutti i requisiti richiesti per accedere al Sia in via ordinaria.
Per poter ottenere il sostegno economico previsto, occorrerà innanzitutto essere residenti e stabilmente dimoranti da almeno due anni in uno dei comuni inseriti negli allegati al decreto sull’area di cratere del terremoto. Inoltre, occorre trovarsi – al momento della richiesta e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio – in condizione di maggior disagio economico identificata da un valore Isee pari o inferiore a 6.000 euro annui. Solo per i cittadini delle aree terremotate, il valore del reddito viene calcolato escludendo dal computo il valore del patrimonio immobiliare riferito all’abitazione principale e agli immobili distrutti o dichiarati inagibili ed a quello oggetto di misure temporanee di esproprio. Sono considerate, invece, altre prestazioni godute a seguito degli eventi sismici come il contributo di autonoma sistemazione, le indennità di sostegno al reddito dei lavoratori (i famosi 5.000 euro una tantum) e i trattamenti di integrazione salariale ordinaria e straordinaria concessi in conseguenza del terremoto.
I contributi a sostegno delle persone in difficoltà economiche residenti nelle aree del sisma saranno finanziati, come detto, fino ad esaurimento della somma messa a disposizione pari, complessivamente, a 41 milioni di euro per il 2017. Il contributo verrà erogato attraverso l’attribuzione di una carta elettronica di pagamento utilizzabile per l’acquisto di beni di prima necessità. Per le famiglie che soddisfano i requisiti per accedere all’assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori, il beneficio sarà ridotto dell’importo corrispondente all’assegno. Il contributo concesso consisterà nel trattamento economico determinato in base alla numerosità del nucleo familiare beneficiario, in base agli importi prestabiliti dal Ministero. Il numero dei componenti viene definito in base a chi vive unitariamente e stabilmente in una stessa unità abitativa. Altro criterio prioritario per definire l’eventuale graduatoria sarà quello legato alla consistenza del reddito Isee dichiarato, con priorità a chi ha un reddito inferiore a 3.000 euro rispetto a chi, invece, dichiari un reddito da 3.000 a 6.000 euro.