Maltempo e rischio esondazioni, ad Ascoli sono 14 le zone critiche

Quando bombe d’acqua, acquazzoni e temporali  prendono di mira la Penisola,  con conseguenze anche tragiche, il pensiero corre inevitabilmente ai potenziali rischi sul territorio ascolano e alla relativa mappa delle zone critiche per quel che riguarda possibili esondazioni. Uno scenario – inserito nel Piano comunale di Protezione civile – che evidenzia 14 zone a rischio lungo il fiume Tronto nel suo percorso che attraversa la città, delle quali quattro hanno un indice di rischio elevato.  E le criticità si verificano soprattutto laddove il Tronto incrocia i suoi affluenti.

 

Entrando nel dettaglio delle zone con maggiori rischi di esondazione, il torrente Castellano – come riporta il Piano di protezione civile,  in corrispondenza di Porta Vescovo mette a rischio le aree a valle del ponte romano. In prossimità dello stadio Del Duca e del ponte di San Filippo ci sono due aree ad elevato rischio di esondazione, così come all’altezza del ponte del Marino risultano a rischio esondazione l’area corrispondente all’impianto di depurazione comunale e, nella zona a monte, quella di Villa Rendina (a Monticelli) sulla sinistra del Tronto. Le principali problematiche per quel che riguarda la parte centrale del fiume, all’altezza della località Campolungo, risultano invece per lo più legate al “sopralzo del pelo liquido causato da un certo numero di sostegni e traverse parzialmente in disuso e ad alcune insufficienze del franco sull’argine sinistro e destro a contenere la piena in condizioni meteorologiche eccezionali”. Il pericolo di esondazione nelle aree circostanti il fiume Tronto, in occasione di condizioni meteorologiche eccezionali , risulta accentuato anche dalla presenza di corsi d’acqua laterali. E’ il caso, ad esempio,  della zona vicina a Brecciarolo, minacciata dal torrente Bretta,  e delle aree industriali di Basso Marino, minacciate dal torrente Marino, e di Campolungo, minacciata dal torrente Chifente. Riepilogando, le zone a più alto rischio sono quattro e riguardano un tratto del fiume nella zona di Mozzano, la zona di San Filippo e Giacomo, la zona industriale nel tratto Marino-Oasi, la zona del depuratore comunale. Le altre dieci zone a rischio riguardano altri due tratti del fiume a Mozzano, il tratto tra Caprignano e la centrale elettrica, un tratto del fiume in zona Porta Maggiore, l’area di Brecciarolo, la zona degli impianti sportivi sotto il Del Duca e gli ulteriori quattro tratti in zona industriale a Campolungo.

 

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