A tenere la conferenza stampa della vigilia di Ascoli-Frosinone è stato Enzo Maresca, vice allenatore di Mister Fiorin, impegnato a Coverciano per l’esame da “Allenatore Professionista di 1^ categoria – Uefa Pro”. L’Ascoli è in un momento di difficoltà? “Dal punto di vista dei risultati, sì, mentre dal punto di vista del gioco è evidente un miglioramento partita dopo partita. Se col Novara avessimo vinto – quello che meritavamo – o pareggiato, oggi non staremmo a parlare di crisi. Certo, ci sarebbe piaciuto avere qualche punto in più. A nostro avviso siamo in forte crescita, non ci aspettavamo che la squadra assimilasse così in fretta l’idea di gioco che vogliamo imprimere. Sono trascorsi due mesi da quando ci siamo radunati a luglio e, se qualcuno si aspettava identità di gioco e risultati fin da subito, forse ha fatto un errore di valutazione. Questa squadra non può far altro che migliorare”. Che aria si respira nello spogliatoio? “Le sconfitte non piacciono mai, ma quella di capitalizzare quel po’ che serve per portare a casa il risultato è la prerogativa delle grandi squadre. L’atmosfera che c’è ora deve essere di rabbia”. Su cosa si deve lavorare? “Dobbiamo lavorare sulle incertezze e sulla diminuzione di fiducia dovute al fatto che i risultati non arrivano. Se questa squadra riesce a fare due risultati utili consecutivi prende più fiducia, coscienza nelle proprie potenzialità e può togliersi qualche soddisfazione, che non significa vincere il campionato o chissà cosa, ma può divertirsi. I risultati cerchiamo di raggiungerli attraverso la nostra idea di gioco, i primi ad essere dispiaciuti per non avere qualche punto in più siamo noi. Abbiamo bisogno dell’appoggio dei tifosi, che, come col Novara, ci hanno trascinati fino alla fine prendendoci per mano. Con l’aiuto del pubblico possiamo fare l’impresa”. Avete analizzato i tanti gol incassati finora? “E’ un aspetto che in questi giorni abbiamo valutato, ma siamo concentrati allo stesso modo nel non far perdere le certezze ai ragazzi e sul volgere a nostro favore gli episodi. Al di là dell’identità di gioco, domani mi aspetto una squadra arrabbiata. A volte nei momenti difficili contro squadre difficili puoi fare qualcosa di importante”. Addae ha rischiato troppo ad Empoli? “Diciamo che era un fallo da “arancione”. Bright lo conosciamo, pur di dimostrare e fare, rischia. Bisognerebbe essere più controllati e disciplinati, ma meglio uno così che essere passivi”. Il calendario non aiuta: Empoli, Frosinone, Cesena e Palermo in ordine: “Due di queste sono retrocesse dalla A e una è arrivata lo scorso anno a pari punti col Verona, ma per scontri diretti non è andata in massima serie. Sì, sono gare difficili, ma non erano facili neanche Novara e Pro Vercelli. La difficoltà di una partita dipende dall’atteggiamento che hai in campo”. Ad Empoli l’Ascoli è passato dal 4-2-3-1 al 4-3-3: “Sono due moduli sui quali lavoriamo dal ritiro estivo e che utilizziamo in base all’avversario. Il giocatore fulcro per il nostro modo di giocare è D’Urso e, dal momento che per Empoli non era disponibile, abbiamo deciso di cambiare modulo. Al Castellani il passivo è stato esagerato: fino al 37’ ce la siamo giocata alla pari, poi abbiamo subito il primo gol, ci sono stati 6’-7’ in cui non abbiamo rischiato; a inizio ripresa abbiamo avuto un’occasione gol con Bianchi, che poteva pareggiare i conti – a Tommaso in primis avrebbe fatto piacere segnare, ci sta dando tanto – poi al 4’il raddoppio dell’Empoli che è stato quello che più ci ha condizionati. Nonostante questo, sul 2-0, l’occasione di testa con Favilli e un gol regolare annullato ad Andrea per fuorigioco. Abbiamo rivisto le immagini e il fuorigioco non c’era per un paio di metri. Sarebbe stato il 2-1 a 20’ dalla fine dell’incontro. Tante squadre vengono da noi lamentandosi degli arbitraggi, ma anche noi abbiamo subito episodi sfavorevoli: il gol in fuorigioco della Juve Stabia in Coppa, il fallo su Varela a Verona da cui è scaturito il gol vittoria del Chievo sempre in Coppa e infine il gol annullato a Favilli sabato con l’Empoli”. Pensate di cambiare qualcosa per domani? “Vediamo oggi come stanno i ragazzi, tre partite in una settimana sono tante e quindi 5-6 dubbi ci sono. Non recuperiamo D’Urso, che per Cesena dovrebbe essere a disposizione. Eccezion fatta per lui e Mengoni, sono tutti disponibili. Oggi ci alleniamo al pomeriggio così i ragazzi avevano modo di recuperare un po’ di più”. Che Ascoli state costruendo? “L’Ascoli che vogliamo noi a tratti l’abbiamo già visto e giorno dopo giorno cerchiamo di fare sempre meglio. Una squadra di giovani se ha entusiasmo, che può venire coi risultati, può solo migliorare. Ripeto, con due risultati positivi possiamo fare un campionato in cui ci divertiamo e facciamo crescere e valorizziamo i nostri ragazzi. Il nostro è un tipo di gioco che valorizza i giovani che abbiamo”. L’Ascoli parte forte per la prima mezz’ora e poi ha un calo. Quando riuscirà a tenere per 90’? “Se riuscissimo a fare 90’ come i primi 30’non saremmo l’Ascoli; noi mettiamo in preventivo che non si possano mantenere quei ritmi sia per ragioni fisiche che organizzative. Anche l’avversario a un certo punto ti prende le misure. Il nostro obiettivo è prolungare il più possibile quei primi 30’”. Vista dagli avversari l’Ascoli è una squadra fastidiosa. E’ d’accordo? “Da Verona in poi, Maran, Corini, Grassadonia ci hanno fatto tutti i complimenti, ma nel calcio contano i risultati”. Turn over per domani? Tornerà Carpani a centrocampo? Ancora due punte? “Vediamo come stanno messi i ragazzi, ma qualcosa dobbiamo cambiare per forza di cose. Con tre gare in una settimana, Gianluca lo prendiamo sicuramente in considerazione, non so se per domani o a Cesena. Ad Empoli Favilli ha disputato una buona gara, Rosseti era spostato sulla fascia e ha fatto un ottimo lavoro; anche col Novara dovevamo giocare con entrambi dal 1’, ma Lorenzo ebbe un problemino alla vigilia e cambiammo programmi”. Che Frosinone si aspetta? “Sarà una sfida contro una delle squadre più forti del campionato: 3-5-2 o 3-4-3 sono i moduli che hanno già proposto, vediamo domani come si presenteranno, ma, al di là dell’avversario, dobbiamo pensare a noi”.
fonte: ascolipicchio.com