Dal Piceno verso Roma per vedere l’anteprima europea dello “spazioporto”

Saranno in tanti a partire anche dal Piceno per visitare in anteprima europea il plastico 3×3 mt. del futuristico “Spaceport America”, l’unico spazioporto per voli suborbitali progettato e realizzato negli USA dalla compagnia Virgin Galactic del miliardario inglese Richard Branson. La grande kermesse sulla storia delle missioni alla scoperta dello spazio, patrocinata da Esa, Inaf, Cisas, Ministero dell’Istruzione e della Ricerca e Comune di Romache dal 30 settembre 2017 aprirà i battenti negli spazi del Guido Reni District, www.guidorenimostre.it, in via Guido Reni 7 a Roma, ospiterà infatti il progetto tridimensionale di spazioporto nell’Expo “Orgoglio Italiano”, la porzione esclusiva di 400 mq che l’edizione romana della mostra ha dedicato alle frontiere del Made in Italy nel settore aerospaziale ospitando la ricerca degli enti patrocinatori ed esponendo prestiti di aziende come Telespazio, Thales Alenia Space, Lika, Argotec, Lavazza, Dainese e un pezzo dell’Università di Trieste.

L’evento culturale sulla scoperta del Cosmo prodotto dalla società promoter Venice Exhibition srlwww.veniceexhibition.com, in collaborazione con Pleiadi srlwww.pleiadi.net, reduce da un successo di 200 mila visitatori a Lisbona, presenterà nella Capitale l’enorme plastico in scala 1:1000, realizzato grazie alla precisione di una costosa stampante 3D ad alta definizione, che ha replicato su una superficie di 9 mq. le proporzioni del grande spazioporto americano operativo dal 2011 in Nuovo Messico, riproducendo in scala ridotta anche la sua pista di atterraggio lunga oltre 3 km. Il progetto di “Spaceport America” di Virgin Galactic è infatti considerato quello che potrebbe ispirare lo spazioporto che sarà realizzato in Italia entro il 2022 dalla stessa compagnia inglese assieme alla partecipata Altec, dando seguito all’accordo siglato nel 2016 fra Agenzia Spaziale Italiana, Ente Nazionale Aviazione Civile e Agenzia federale USA per l’Aviazione.

Il plastico dello spazioporto a stelle e strisce è solo una delle tantissime novità presentate a “Cosmos Discovery” l’area espositiva ricavata negli spazi del Guido Reni District divisa in 10 sezioni che permetterà ai visitatori un’esperienza immersiva fra 250 manufatti originali appartenuti alle leggendarie missioni spaziali USA e URSS che hanno entusiasmato l’umanità.

Nella parte iniziale la mostra Cosmos Discovery offrirà alla vista dei visitatori lo Sputnik russo e il razzo americano Mercury esposto in scala 1:1, oltre alle storie dei pionieri dell’esplorazione spaziale come la cagnetta Lajka, lo scimpanzé americana EnosJurij Gagarin, primo umano nel cosmo, ed altri celebri eroi usciti dall’atmosfera. Altri spazi della mostra ospiteranno invece le missioni del programma Apollo e una collezione di tute spaziali di tutte le epoche fino alla più recente adatta allo SpaceFlight attorno alle stazioni spaziali orbitanti. Fra i pezzi più imponenti l’enorme razzo Saturn e i tre moduli di base originali del razzo russo Soyuz. I rover statunitense e russo utilizzati per il terreno lunare. Fra gli oggetti provenienti dallo spazio una pietra estratta sulla Luna e una collezione di asteroidi vecchi di decine di milioni di anni. Una sezione a parte sarà infine dedicata a navette e stazioni spaziali o attrezzature originali dello storico centro di controllo di Houston da cui fu coordinato l’allunaggio statunitense del 1969.

 

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