Circa 100 lampioni pubblici al servizio di aree private. L’Arengo dice stop

Ad Ascoli ci sarebbero circa 100 pali della pubblica illuminazione al servizio di aree private. Un centinaio di pali che da decenni si troverebbero su spazi che non sono di proprietà pubblica e che, quindi, graverebbero sulle tasche della comunità illuminando anche aree, cortili, piazzali di proprietà privata. Ma ora, dopo aver effettuato un censimento, l’Arengo si sta muovendo per andare a sanare tutte queste situazioni anomale ereditate da moltissimi anni addietro. Casi che addirittura risalgono a circa 30 anni fa e che adesso affiorano dopo questo monitoraggio a tappeto programmato proprio per fare chiarezza.

Nell’ambito della cura dimagrante predisposta dall’Arengo per le spese comunali e della cancellazione degli eventuali sprechi, nel nome della spending review, si è innescata una azione per sanare tutte le situazioni anomale relative all’utilizzo dei beni comunali e ai costi sopportati finora anche per alcune situazioni non regolarizzate da decenni. In questo ambito, forbici alla mano, si è iniziata una manovra mirata proprio ad azzerare quei costi non dovuti e pagati a beneficio di privati. Una situazione complessa, quella che risalirebbe in molti casi al lontano passato.

Aldilà delle difficoltà da superare a livello procedurale e burocratico, ad esempio per il passaggio di alcune strade da private a comunali, per regolarizzare servizi come la pubblica illuminazione e la manutenzione, il dato numerico riferito al censimento di questi punti luce che non si trovano su aree pubbliche è eloquente del fenomeno verificatosi nel corso degli anni: sono 100 i pali della pubblica illuminazione al servizio di zone di proprietà privata, su un totale di circa 12.300 punti luce presenti su tutto il territorio comunale. Un numero comunque significativo non tanto per l’importo dei costi, considerando che ogni punto luce costa all’Arengo circa 80 euro e, quindi, la spesa per questi 100 pali sarebbe di circa 8000 euro all’anno, ma soprattutto per l’incidenza che queste 100 lampade potrebbero avere magari per andare ad integrare l’illuminazione in quelle zone dove si segnalano carenze o dove regna il buio. Ed in tale direzione sembrerebbe orientarsi il Comune.

 

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