Zona franca e terremoto, domande per le esenzioni fiscali entro il 6 novembre

E’ ormai arrivato il momento della verità per la zona franca urbana e i suoi reali effetti sulle zone terremotate. Ancora circa 20 giorni di tempo per verificare quali saranno i reali effetti, nell’Ascolano, per le imprese e per tutto il tessuto economico. E’ il prossimo 6 novembre, infatti, la data ultima per la presentazione delle richieste di esenzioni e agevolazioni incluse nell’apposito decreto. E i tempi sono molto stretti, a questo punto, per capire se e quali saranno gli eventuali nuovi insediamenti e investimenti sul territorio, ovvero l’obiettivo principale di questa misura studiata per il rilancio per le zone terremotate. Perché, come già sottolineato più volte, la normativa che si trascina dietro possibili esenzioni fiscali fino a 200.000 euro e altre agevolazioni andrà di fatto incontro più alle nuove attività che a quelle storiche o comunque presenti da più anni. E, su questo aspetto, cresce il malumore ad Ascoli e dintorni proprio per il forte rischio di una beffa nei confronti di tutte quelle attività che hanno subìto danni diretti o indiretti dal terremoto ma che sono chiamate a dimostrare un calo del fatturato di almeno il 25% nel periodo del sisma rispetto al 2015. Insomma, un paradosso che potrebbe vedere tutte le attività nate e operanti da prima del settembre 2015 – secondo quanto previsto dalla zona franca – escluse dalle consistenti agevolazioni previste per aiutare la ripresa del territorio.

 

La scadenza per beneficiare di agevolazioni importanti, come l’esenzione fiscale per quel che riguarda l’Irpef 2017 e 2018, destinate alle zone colpite dal terremoto, è ormai alle porte, considerando che le richieste dovranno essere presentate tra il prossimo 23 ottobre ed il 6 novembre che – come detto – rappresenta il termine ultimo. In tal senso, infatti, c’è da chiarire che di fatto sarà anche il termine utile per poter costituire nuove società da insediare poi, sul territorio, entro il 31 dicembre. Di fatto, dunque, le agevolazioni non saranno fruibili da quelle nuove aziende che si costituiranno dal 7 novembre in poi. Si stringe ulteriormente, dunque, la fascia di beneficiari delle esenzioni senza dover dimostrare i danni subiti: a beneficiare della zona franca in maniera automatica saranno tutte le aziende costituite dal settembre 2015 al novembre 2017 e che abbiano sede nelle zone colpite dal terremoto e inserite negli elenchi del cratere. Potranno beneficiare dei sostegni previsti dalla zona franca, inoltre, tutte le aziende operative già prima del settembre 2015 che siano in grado di dimostrare un calo del fatturato di almeno il 25% nel periodo del terremoto in rapporto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

Le domande per l’accesso alle agevolazioni dovranno essere presentate con specifiche modalità telematiche sulla base di un preciso modello. Una volta firmate digitalmente, le domande devono essere presentate tramite la procedura informatica accessibile dalla sezione “Zfu sisma Centro Italia” del sito internet del Ministero per lo sviluppo economico. L’accesso alla procedura informatica prevede l’identificazione e l’autenticazione tramite la Carta nazionale dei servizi ed è riservato ai soggetti rappresentanti legali dell’impresa, come risultanti dal certificato camerale della medesima impresa, ovvero ai lavoratori autonomi. In fase di compilazione dell’istanza, la procedura informatica consente alle imprese di verificare la sussistenza di alcuni dei requisiti di ammissibilità alle agevolazioni. Gli accertamenti sono effettuati mediante consultazione ed elaborazione dei dati estratti in modalità telematica dal Registro delle imprese. L’esito di tali accertamenti, qualora negativo, bloccherà la presentazione della domanda. Le istanze possono essere presentate a decorrere dalle ore 12 del 23 ottobre 2017 e fino alle ore 12 del 6 novembre 2017. L’ordine temporale di presentazione delle domande non determinerà alcun vantaggio né penalizzazione in quanto per l’attribuzione delle agevolazioni le istanze presentate nel primo giorno utile saranno trattate alla stessa stregua di quelle presentate l’ultimo giorno. Mentre le richieste pervenute fuori dai termini, iniziale e finale, così come quelle redatte o inviate con modalità difformi da quelle indicate, non saranno prese in considerazione.

 

Considerando che mancano una ventina di giorni all’apertura della procedura di richiesta delle agevolazioni, due sono i motivi che lasciano perplessi riguardo la consistenza dei possibili effetti concreti sull’economia territoriale. In primis, c’è da capire nel dettaglio quali siano state finora le nuove aziende iscrittesi nel registro delle imprese di Ascoli (o che abbiano attivato una sede locale) proprio sotto la spinta di questa zona franca. Tenendo anche conto che decreto e circolare sono dello scorso agosto e le nuove attività potrebbero nascere entro e non oltre il prossimo 6 novembre. Dunque, circa tre mesi per stimolare la nascita di nuove attività. L’altro dubbio, invece, riguarda tutte le attività preesistenti al settembre 2015 che rimarranno beffate in mancanza di un calo di fatturato del 25%. Un dato di fatto che potrebbe portare, di fatto, alla teorica creazione di nuove ragioni sociali solo per beneficiare delle esenzioni.

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