– Nel labirinto delle procedure post sisma e nell’incertezza delle agevolazioni per il futuro, un tassello che potrebbe rilevarsi importante anche per il tessuto urbano ascolano, nell’ottica di prevenzione e maggiore e sicurezza, è quello del sisma bonus. Anche per il 2018, infatti, il Governo ha messo un punto fermo in tal senso riconfermando – con alcune modifiche in arrivo – la detrazione per chi effettuerà una diagnosi sismica del proprio edificio o per chi avvierà lavori di adeguamento antisismico.
Il Sismabonus 2018, sulla scia di quanto già avvenuto nel 2017 seppur in molti non ne fossero a conoscenza, prevede la possibilità di fruire di un’importante detrazione fiscale sugli interventi di adeguamento sismico delle case, degli immobili e, novità, anche delle attività produttive e dei condomini. Innanzitutto, il bonus consentirà una detrazione in percentuale delle spese sostenute per l’adeguamento antisismico degli edifici ricadenti nelle zone 1 e 2, ovvero quelle ad altissima e alta pericolosità sismica, laddove rientra anche Ascoli. Nello specifico, è prevista una detrazione pari al 50% delle spese per un soglia massima di spesa di 96 mila euro da suddividere in 5 quote annuali di pari importo a partire dall’anno in cui si sono sostenute le spese. La detrazione delle spese può salire al 70%: se c’è il passaggio ad una classe inferiore di rischio terremoto e addirittura all’80% se i lavori determinano la riduzione di 2 classi di rischio. Per quel che riguarda gli interventi effettuati sulle parti comuni dei condomini o su un intero edificio, la detrazione sale al 75% se gli interventi portano al passaggio di una classe inferiore o addirittura all’85% se il passaggio è di due classi. I lavori, per far scattare la nuova detrazione fiscale, devono essere effettuati entro il 31 dicembre del 2021 e, come detto, i lavori nei condomini devono determinare una riduzione di rischio sismico di 1 classe o 2 classi. Gli interventi antisismici devono essere eseguiti su case pivate ( prime e seconde case), immobili adibiti ad attività produttiva e condomini. Gli immobili oggetto di intervento e detrazione, devono essere ubicati nelle zone di sismicità 1,2 e 3. La spesa massima agevolabile non deve superare i 96.000 euro, ivi comprese le spese effettuate per la classificazione e verifica sismica degli immobili recuperabili in 5 quote annuali di pari importo; Il credito d’imposta può essere ceduto a soggetti terzi o all’impresa.
Le novità attese, sempre riguardo i Sismabonus, dovrebbero essere costituite dall’introduzione del bonus città per gli interventi di riqualificazione urbana, la detrazione al 100% per le spese di diagnosi sismica degli edifici, la detrazione anche per le spese di certificazione statica ad opera di professionisti e, soprattutto, l’estensione dell’agevolazione anche a capannoni e imprese.