Dato per morto nell’attentato di New York: “Non sono io la vittima”

E’ stato scambiato per uno delle cinque vittime argentine decedute nell’attentato di New York e la sua foto era rimbalzata in ogni angolo del mondo pubblicata da siti e giornali come una delle vittime falciate sulla pista ciclabile dal furgoncino guidato da Sayfullo Saipov, autore dell’attacco terroristico. Ma lui, invece, era nella sua casa di Monteprandone insieme con la moglie e le figlie. Si è reso conto di quello che era successo solo quando sono iniziate arrivare telefonate e messaggi da parte di parenti e amici preoccupati per quello che era accaduto. Ma si trattava solo di uno scambio di persona. A perdere la vita nell’attentato di New York è stato Hernan Ferruchi, argentino di Rosario che aveva deciso di festeggiare i trenta anni dal diploma raggiungendo altri compagni di scuola che si erano trasferiti negli Usa. Ma a finire sui giornali è stata la foto di Hernan Andres Ferrucci, anch’egli nato a Rosario, diplomato anch’egli nello stesso Politecnico della città argentina a 300 chilometri da Buenos Aires  ma che da circa 25 anni vive a Monteprandone.

Stessa scuola, stesso nome e un cognome che differisce solo per una lettera ma che in Argentina si pronuncia allo stesso modo.

Le sue foto, scaricate dal profilo Facebook, sono finite su tutti i giornali argentini e anche a Rosario e in tanti si sono preoccupati per le sorti di quel loro amico che aveva lasciato l’Argentina tanti anni e hanno provato a chiamarlo.

«Si è trattato di un caso di omonimia o almeno cosi credo – spiega il quarantaquattrenne di origine argentina – anche se tutto ciò ha naturalmente provocato molta angoscia tra parenti e amici, soprattutto in Argentina»

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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