Commercio, via libera a strutture provvisorie e gazebo per le attività colpite dal sisma

Gazebo e strutture provvisorie per il commercio in difficoltà a causa del terremoto. La Regione, con un decreto di Ceriscioli, tende la mano alle attività commerciali nelle zone colpite dal sisma e concede il via libera a tensostrutture e strutture provvisorie per supportare le attività attraverso l’apertura di negozi temporanei fino alla conclusione dell’emergenza terremoto e, comunque, non oltre agosto 2018. Un aiuto che, al momento, potrebbe quindi anche concretizzarsi, con aperture temporanee, nel ritorno di strutture esterne di tipo provvisorio e, quindi, teoricamente anche dehors, da parte di quelle attività che magari hanno problemi legati a inagibilità dei locali.  Un provvedimento – quello varato dal presidente Ceriscioli nella sua veste di vice commissario per la ricostruzione post sisma –  che include anche la decisione di poter effettuare sconti fin da subito e fino all’avvio dei saldi invernali. Maglie larghe, dunque, per garantire alle attività commerciali già penalizzate fortemente dagli effetti del sisma di poter comunque proseguire l’attività anche in questa fase post sisma, con meno vincoli e con soluzioni temporanee in grado di evitare, comunque, che l’attività stessa debba fermarsi.

Il decreto di Ceriscioli dello scorso primo dicembre, a molti commercianti ancora sconosciuto, di fatto apre una fase di tolleranza maggiore per tutte le attività commerciali colpite dal sisma e, nello specifico, garantisce fino alla fine dell’emergenza la possibilità di attivare negozi temporanei anche in locali senza destinazione commerciale o addirittura in tensostrutture o moduli e container, purché si rispettino le disposizioni sulla sicurezza e, in caso di vendita di prodotti alimentari, delle disposizioni igienico-sanitarie. E’ chiaro che il provvedimento sia stato pensato per tutte quelle situazioni più critiche, in particolare, in quei paesi che sono stati in alcune zone quasi cancellati dal sisma, ma automaticamente, facendosi riferimento ai “Comuni ricadenti nel cratere”, tutte le attività commerciali in difficoltà che operano in queste zone potranno beneficiare di queste disposizioni.

In particolare, il decreto prevede che queste attività che utilizzeranno negozi temporanei possono “offrire tutti i tipi di prodotti, con specifico riferimento alla produzione locale marchigiana, svolgere l’attività anche in locali non a destinazione commerciale, in tensostrutture, moduli e container”, “anche nei trenta giorni antecedenti le vendite di fine stagione” e “subordinatamente al possesso dei requisiti morali e, nel caso di settore alimentare, dei requisiti morali e, nel caso di settore alimentare, dei requisiti professionali, con obbligo di trasmissione della sola comunicazione al Comune competente”. “Le deroghe previste – si legge nel decreto – si applicheranno ai negozi temporanei aperti in un Comune del territorio regionale da parte di esercenti, attività artigianali o commerciali e produttori agricoli che producevano o vendevano merci, alimentari e non, in uno dei Comuni del cratere. Inoltre si applicheranno “ad operatori commerciali di qualunque provenienza per la vendita esclusiva di merci prodotte nei territori dei Comuni del cratere”. Dunque, come detto, la chance dei negozi temporanei liberi viene messa a disposizione delle attività commerciali in difficoltà o, comunque, per garantire un ritorno economico per i territori.

 

 

 

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