Alcune delle famiglie sfollate di via Mameli, a causa del rischio frane, sono già rientrate a casa. E le altre rientreranno nei prossimi giorni e, comunque, entro la fine dell’anno, ma solo perché prima devono risolvere problemi logistici non dipendenti dai lavori. In realtà, tutti avrebbero già avuto il permesso per poter rientrare nelle loro abitazioni, a distanza di circa un anno dal provvedimento di evacuazione di due palazzine. Nel frattempo, dopo aver concluso il primo intervento di rimodellamento del versante – per il quale era scattata l’emergenza dopo neve, pioggia e scosse di terremoto – si è deciso di agganciare immediatamente anche il secondo stralcio per arrivare alla messa in sicurezza definitiva della zona. Con lavori per ingabbiare il versante stesso con geogriglie, consentendo finalmente il ritorno a casa per le 12 famiglie sfollate e un Natale più sereno anche per chi abita nelle palazzine adiacenti. Un’ulteriore accelerazione è stata data proprio per evitare che, nel frattempo, ultime piogge potessero riattivare lo stato di emergenza con una possibile ulteriore erosione e scivolamenti di terra e fango a valle. A confermare la necessità di procedere in continuità tra i due interventi erano stati gli stessi tecnici incaricati che nella relazione riportavano come proprio l’assenza di queste opere “potrebbe determinare nel breve termine, ed in concomitanza di altri eventi meteorici di notevole intensità, la formazione di locali colamenti di terra e fango”. Un intervento, il secondo, per il quale l’Arengo, dopo aver anticipato i lavori, sostituendosi ai privati proprietari delle aree interessate, procederà con il recupero, dagli stessi proprietari, delle somme anticipate. Se necessario, anche attraverso il ricorso alle vie legali.
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