La deroga speciale post-sisma per il commercio c’è e vale anche ad Ascoli per l’utilizzo di gazebo, dehors e altre strutture temporanee, ma con esclusione del centro storico e delle attività di somministrazione di alimenti e bevande. Questo il chiarimento che emerge, relativamente al decreto varato nello scorso dicembre da Ceriscioli nella sua veste di vice-commissario per il terremoto, dopo il confronto tra gli uffici dell’Arengo con quelli regionali. Di fatto, in qualsiasi momento, le attività commerciali ascolane trovatesi in difficoltà a causa del terremoto potranno installare – previa comunicazione al Comune – potranno installare strutture temporanee, come appunto gazebo o dehors, per l’apertura di punti vendita temporanei fino al prossimo mese di agosto. Una deroga che ricomprende tutte le tipologie di vendita, dall’abbigliamento alle calzature e così via, fino alla vendita di generi alimentari, ma con esclusione – come detto – della somministrazione di cibi e bevande. In pratica, bar ed esercizi pubblici non potranno usufruire di tale deroga. Inoltre, queste strutture potranno essere posizionate in tutte le zone periferiche cittadine tranne che nel centro storico, considerando che in tal caso c’è l’ostacolo del parere della Soprintendenza da superare. Parere che, tra l’altro, è già stato esplicito sulla questione dehors in generale e sul relativo impatto sulle bellezze architettoniche e storiche della città.
Dopo l’ulteriore chiarimento sul decreto di Ceriscioli dello scorso primo dicembre, per il quale qualche commerciante ascolano aveva già chiesto chiarimenti sulla possibile applicazione, va di fatto verso una fase di tolleranza maggiore per tutte le attività commerciali delle zone colpite dal sisma e, nello specifico, garantisce fino alla fine dell’emergenza la possibilità di attivare negozi temporanei anche in locali senza destinazione commerciale o addirittura in tensostrutture o moduli e container. Tutto ciò purché si rispettino le disposizioni sulla sicurezza e, in caso di vendita di prodotti alimentari, delle disposizioni igienico-sanitarie. E’ chiaro che il provvedimento facendo riferimento ai “comuni ricadenti nel cratere”, intende agevolare tutte le attività commerciali in difficoltà attraverso il ricorso a questi negozi temporanei.
Il confronto tecnico-interpretativo del decreto tra Arengo e Regione ha portato, di fatto, a chiarire bene l’aspetto relativo all’apertura di questi negozi temporanei anche attraverso la realizzazione di strutture mobili come tensostrutture e gazebo. Ma quello che poteva sembrare anche un possibile ritorno – seppur temporaneo – ai dehors nel centro storico, è invece stato stoppato dalla conferma da parte degli uffici competenti riguardo la necessità, in ogni caso, di dover passare attraverso il parere della Soprintendenza proprio per la questione dei contesti culturali e architettonici da preservare. E ciò significa, per Ascoli, che reinstallare strutture coperte come dehors in centro non sarà possibile neppure in maniera temporanea, dopo quanto già avvenuto in passato