Martedì 20 e mercoledì 21 febbraio prosegue la stagione di prosa del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno realizzata su iniziativa del Comune e dell’AMAT con il contributo di Regione Marche, MiBACT e il sostegno di Bim Tronto. In scena lo “spettacolo-evento” Medea di Luca Ronconi con Franco Branciaroli.
A conferma del valore della proposta, il Teatro Ventidio Basso ospiterà in occasione delle rappresentazioni dello spettacolo oltre 350 studenti di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto nell’ambito di Scuola di platea, seguitissimo progetto di introduzione al teatro per gli studenti degli istituti superiori promosso dall’AMAT. La partecipazione allo spettacolo è solo il momento centrale di un programma che prevede anche incontri propedeutici di approfondimento.
Branciaroli riallestisce lo spettacolo diretto da Ronconi, di cui fu protagonista straordinario ed acclamato nel 1996. Un doveroso omaggio al grande Maestro scomparso nel 2015 da uno degli artisti che ha lavorato con lui più a lungo e in maggiore vicinanza (basti ricordare spettacoli impressi nella memoria collettiva come La vita è sogno, Prometeo incatenato, Lolita), e un’occasione imperdibile di rivedere una delle pietre miliari della storia registica e interpretativa del secondo Novecento. Lo spettacolo, che vide Branciaroli nei panni femminili di Medea, è una pietra miliare della storia del teatro nazionale. Infatti, se le letture in chiave psicologica di Medea portano a considerare questo personaggio il prototipo dell’eroina combattuta tra il rancore per il proprio uomo e l’amore per i propri figli e le analisi sociologiche tendono a trasformare la principessa della Colchide in una sorta di precorritrice del movimento femminista, in realtà Medea è il prototipo del minaccioso, impersonato da uno straniero che approda in una terra e si vanta di avere il primato della civiltà. La sua esclusione è dovuta alla paura di questa minaccia. “Medea – scrive Luca Ronconi nelle note di regia – è una ‘minaccia’, una ‘minaccia’ che incombe imminente anche sul pubblico”. Per questo suo essere misteriosa e mostruosa può essere interpretata da un uomo. La sua non è una tragedia della femminilità. “Io non interpreto una donna – afferma Franco Branciaroli -, sono nei panni di un uomo che recita una parte femminile, è molto diverso. Medea è un mito: rappresenta la ferocia della forza distruttrice. Rimettiamoci nei panni del pubblico greco: vedendo la tragedia, saprà che arriverà ad Atene una forza che si accanisce sulle nuove generazioni, i suoi figli: ‘Medea dallo sguardo di toro’, come viene definita all’inizio. Lei è una smisurata, dotata di un potere sinistro. Che usa la femminilità come maschera, per commettere una serie mostruosa di delitti: non è un caso che la prima a cadere sia una donna, la regina, la nuova sposa di Giasone”.
Completano il numeroso cast dello spettacolo – prodotto da CTB Centro Teatrale Bresciano,Teatro de Gli Incamminati e Piccolo Teatro di Milano – Antonio Zanoletti, Alfonso Veneroso, Tommaso Cardarelli, Livio Remuzzi, Elena Polic Greco, Elisabetta Scarano, Serena Mattace, Arianna di Stefano, Francesca Maria, Odette Piscitelli, Alessandra Salamida, Raffaele Bisegna, Matteo Bisegna. La regia di Luca Ronconi è ripresa da Daniele Salvo, le scene sono di Francesco Calcagnini riprese da Antonella Conte, i costumi di Jaques Reynaud ripresi da Gianluca Sbicca, le luci di Sergio Rossi riprese da Cesare Agoni.
Per informazioni: biglietteria del teatro 0736 298770. Inizio spettacolo ore 20.30.